Resta ancora piuttosto misteriosa la vicenda della Maersk Tigris, che secondo numerose fonti di stampa, che riprendono le dichiarazioni del Pentagono, sarebbe stata fermata e sequestrata questa mattina mentre attraversava lo Stretto di Hormuz da una motovedetta delle Guardie della Rivoluzione, che poi l'avrebbe dirottata verso la costa iraniana. Sempre secondo la fonte statunitense, l'imbarcazione iraniana avrebbe anche aperto il fuoco contro il cargo, che batte bandiera delle Isole Marshall, dopo che il suo comandante si era rifiutato di deviare dalla rotta.
Gli Stati Uniti si sentono direttamente coinvolti, perché hanno accordi con le Isole Marshall per difendere il loro territorio ed i loro interessi internazionali. Non è chiaro il motivo dell'azione iraniana: secondo l'agenzia Fars News, sarebbe uno sconfinamento della portacontainer nelle acque territoriali iraniane, secondo la televisione di Stato dell'Iran ci sarebbero non meglio precisate "violazioni finanziarie".
Nessuna delle società che hanno interessi nella questione ha rilasciato dichiarazioni. Né Maersk Line, che utilizza la portacontainer, né la Rickmers Ship Management di Singapore (del gruppo tedesco Rickmers Group) che la possiede. Secondo il sito di tracciamento delle navi Marine Traffic, l'ultima posizione della Maersk Tigris è registrata alle 20:30 (ora italiana) del 27 aprile ancorata al largo di Bandar Abbas, vicino all'isola di Larak, dove c'è una base militare dell'Iran.
L'evento capita, probabilmente non a caso, in un periodo di forte tensione nel Golfo Persico, a causa della guerra civile in Yemen. Cinque giorni fa, un raggruppamento di navi cargo e militari iraniane è stato affrontato da navi militari statunitensi e arabe perché sospettato di trasportare armi per la fazione sciita dello Yemen.
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