Il test svolto il 24 novembre 2020 dalla Polizia di frontiera francese sui controlli ai veicoli industriali diretti o provenienti dalla Gran Bretagna ha confermato i timori sulla Brexit relativi a lunghe attese, soprattutto sulla costa inglese. In quella occasione si è creata una fila di otto chilometri nel Kent.
E proprio per evitare il collo di bottiglia di Dover, i trasportatori stanno guardando verso altri scali della stessa Gran Bretagna o dell’Irlanda. Il vantaggio di quest’ultima è che resta nell’Unione Europea e dovrebbe avere un corridoio privilegiato per la Gran Bretagna tramite l’Irlanda del Nord. Così, già ora le compagnie marittime stanno aumentando i collegamenti diretti tra il continente e i porti irlandesi.
Questi servizi ro-ro servono innanzitutto gli operatori irlandesi, che così eviteranno di dover transitare in Gran Bretagna per connettersi al resto dell’Unione Europea, ma potrebbe rappresentare anche un’opportunità per trasformare l’isola in uno hub logistico dalla portata più vasta o semplicemente come polmone per l’invio o la ricezione di merci comunitarie in Gran Bretagna.
Tra le compagnie che hanno già annunciato il potenziamento dei servizi diretti spicca la danese Dfds, che avvierà un collegamento quotidiano (sei giorni la settimana) tra il porto francese di Dunkerque e quello irlandese di Rosslare, usando ro-ro con capacità di 125 veicoli industriali e tempo di viaggio di 24 ore. La belga CldN ha invece annunciato il raddoppio del collegamento tra Zeebrugge e Cork, portandolo a due partenze settimanali.