Durante alcuni accertamenti svolti dalla Guardia di Finanza dopo la vendita della Depositi Costieri Trieste dalla Giuliana Bunkeraggi alla parte alla società campana Life, avvento il primo giugno 2017 per quattro milioni e mezzo. I Finanzieri avevano puntato i riflettori sull'azienda di logistica dopo che quest'ultima risultava morosa nei confronti dell'Erario di 32 milioni di euro, più nove di sanzioni, per il mancato pagamento di accise tra il 2015 e il 2016. In seguito a questo mancato pagamento, la Procura delle Repubblica chiese il fallimento della Depositi Costieri Trieste.
Secondo gli inquirenti che hanno chiesto l'interdittiva antimafia, sono possibili infrazioni della Camorra dopo il passaggio di proprietà. Il Procuratore Capo di Trieste, Carlo Mastelloni, sottolinea che la criminalità organizzata è interessata a entrare nei porti, soprattutto quelli che mostrano traffici in crescita, come Trieste, e chiede quindi una maggiore vigilanza. La procedura antimafia ha causato l'interruzione dei servizi della Depositi Costieri Trieste, compresi quelli di rifornimento alle navi, mentre il nuovo amministratore delegato della società ha annunciato un ricorso al Tar contro il provvedimento.
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