Inizia dall’Autorità del canale di Suez la lunga vicenda dei risarcimenti per i danni causati dall’intraversamento della portacontainer Ever Given nel Canale di Suez, avvenuto il 23 marzo 2021. In un’intervista al notiziario egiziano Sada ElBalad, il presidente dell’Autorità, Ossama Rabei, ha dichiarato al notiziario egiziano che chiederà un miliardo di dollari per i danni materiali e finanziari causati dall’incidente e dai sei giorni d’interruzione della navigazione. Oltre ai danni causati alle sponde del canale, questa cifra copre gli introiti di transito persi e l’attività di dragaggio e rimorchio. Alle operazioni si sblocco hanno partecipato circa ottocento persone.
Rebei ha precisato che la Ever Given è all’ancora nel Grande Lago Amaro e che non potrà riprendere la navigazione fino a quando sarà completata l’inchiesta sule modalità e le responsabilità dell’incidente e fino a quando non sarà raggiunto un accordo sul risarcimento. Secondo alcune stime, i container imbarcati trasportano merci per un valore di tre miliardi e mezzo di dollari. A tale proposito, Rebai ha dichiarato che finora il comandante della portacontainer non ha consegnato né la scatola nera, né i documenti della navigazione.
Ora s’indaga su tre fattori: forte vento con tempesta di sabbia, errore umano e anomalia tecnica. La società proprietaria della nave, la giapponese Shoei Kisen Kaisha, ha dichiarato di voler collaborare all’indagine, mentre la società che gestisce la portacontainer, Bernhard Schulte Ship management, ha detto che una sua indagine iniziale ha escluso un guasto meccanico come concausa dell'incidente. Il rischio è che lo scaricabarile trasferisca tutte le responsabilità all’equipaggio della nave. A tale proposito, ricordiamo che durante il transito nel Canale di Suez, la nave viaggia secondo le indicazioni di due piloti egiziani a bordo.