Dopo lo scavalco ferroviario che collegherà direttamente il porto di Livorno e l’interporto Amerigo Vespucci di Guasticce, opera ormai in corso di realizzazione, un altro investimento di ampio respiro interessa un’area portuale, in questo caso Venezia. Seppure in una prospettiva più lontana nel tempo rispetto alla Toscana, la zona sud del porto e l’area portuale di Marghera saranno interconnesse alla rete ferroviaria senza interferenze, in questo caso aggirando il nodo di Mestre.
Lo studio e la progettazione del nuovo collegamento sono demandati a un Tavolo tecnico previsto da un protocollo d’intesa sottoscritto a fine maggio 2021 tra la Regione Veneto, il gestore della rete ferroviaria nazionale Rfi, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale e altri soggetti locali coinvolti.
L’ipotesi del nuovo collegamento nasce dal fatto che attorno al porto di Venezia gravitano sia su gomma sia su ferro differenti tipologie merceologiche (dai prodotti siderurgici a quelli energetici, dall’agroalimentare alla chimica) che provocano una congestione per la viabilità cittadina, mentre la ferrovia è costretta a convivere tra una forte domanda per i servizi passeggeri regionali e a lunga percorrenza e l’esigenza di servire il porto commerciale con numerose manovre per la composizione dei treni. Per questo motivo l’accordo ha un respiro multimodale e prevede non solo un nuovo collegamento ferroviario diretto, ma anche nuove interconnessioni stradali.
Il tavolo tecnico congiunto avrà anche il compito d’individuare quali risorse economiche sono disponibili in ambito comunitario per quanto riguarda la progettazione dell’intervento e successivamente per delineare il percorso che porterà all’apertura dei cantieri. La progettazione della parte ferroviaria sarà a carico di Rfi, mentre i raccordi stradali sono di competenza di CAV (Concessioni Autostradali Venete), la società che gestisce il Passante di Mestre e la tangenziale ovest. L’Autorità portuale seguirà le opere complementari nel proprio ambito.
Sono un centinaio in media i treni merci settimanali che hanno come origine e destinazione l’area portuale. Il comprensorio di Venezia è uno dei principali snodi della rete ferroviaria nazionale e transeuropea di trasporto, punto di collegamento tra i corridoi terrestri e marittimi mediterranei. Per favorire la modalità ferroviaria sono in corso o programmati diversi interventi frutto di un accordo sottoscritto nel febbraio 2018 tra l’Autorità portuale e Rfi. Tra questi l’ampliamento della capacità per la stazione di Venezia Marghera scalo con l’elettrificazione e la centralizzazione di sette binari aggiuntivi, l’adeguamento di quattro binari a modulo 750 metri e la realizzazione di un nuovo apparato di controllo centralizzato.
Inoltre, è prevista una revisione radicale per il Parco Breda con un fascio di sette binari centralizzati, di cui tre elettrificati e due muniti di segnalamento per arrivi e partenze. Sullo sfondo c’è poi la realizzazione del nuovo ponte ferroviario per il collegamento diretto tra la dorsale sud-ovest del porto, dove si genera il 40% del traffico complessivo, e la stazione di Venezia Marghera Scalo.
Piermario Curti Sacchi