Il 13 marzo 2025 l’agenzia statunitense Federal Maritime Commission ha annunciato l’avvio di un’indagine sui vincoli al transito nei principali stretti marittimi globali. L’iniziativa, formalizzata con il Docket No. FMC-2025-0005, ha lo scopo di esaminare l’impatto delle normative e delle pratiche adottate da Governi stranieri e da operatori di navi battenti bandiera estera sulle spedizioni internazionali e sul commercio statunitense.
Presentando l’iniziativa , la Commissione ha espresso preoccupazione per le difficoltà crescenti che caratterizzano il transito marittimo in aree strategiche del commercio internazionale. I principali punti critici individuati sono il Canale della Manica, lo Stretto di Malacca, il Passaggio a Nord-Est, lo Stretto di Singapore, il Canale di Panama, lo Stretto di Gibilterra e il Canale di Suez. Questi passaggi sono soggetti a problemi di congestione, rischi ambientali, condizioni meteorologiche avverse e tensioni geopolitiche che complicano la navigazione e possono influenzare le catene di approvvigionamento globali. L’indagine includerà anche eventi straordinari come il recente crollo del ponte di Baltimora nel marzo 2024, che ha bloccato l’accesso marittimo al porto della città con perdite economiche stimate fino a quattro miliardi di dollari.
L’obiettivo della Commissione è raccogliere informazioni sulle cause e gli effetti delle restrizioni di transito, valutando l’impatto economico e ambientale e il ruolo delle normative straniere nell’ostacolare le spedizioni. Si analizzeranno inoltre le pratiche degli operatori di navi battenti bandiera estera e le previsioni per il 2025 riguardo all’evoluzione delle restrizioni. La Fmc cercherà d’individuare strategie efficaci a breve e lungo termine per mitigare le conseguenze negative sulle spedizioni e superare gli ostacoli che impediscono l’adozione di misure correttive.
Se l’indagine dimostrerà che determinate condizioni di transito sono sfavorevoli per il commercio marittimo statunitense a causa di regolamenti stranieri o pratiche discriminatorie, la Fmc potrebbe adottare misure per riequilibrare la situazione. Tra le possibili azioni, si ipotizza il divieto di accesso ai porti statunitensi per le navi battenti bandiera di Paesi responsabili di tali restrizioni. Per garantire un’analisi completa e dettagliata, la Commissione ha invitato le parti interessate, tra cui Governi, compagnie di navigazione e organizzazioni ambientali, a fornire commenti e dati rilevanti. Le osservazioni possono essere inviate entro sessanta giorni dalla pubblicazione dell’ordine di indagine nel Federal Register.