Reale preoccupazione o nuovo episodio della paranoia (o propaganda) anti-cinese che sta crescendo negli Stati Uniti? Questa domanda sorge spontanea dall’inchiesta pubblicata il 5 marzo 2023 dal Wall Street Journal, da cui emerge la preoccupazione di funzionari statunitensi del Pentagono sulle gru portuali ship-to-shore costruite in Cina dalla Zpmc e installate in decine di scali (che muovono anche materiale militare) per caricare e scaricare le portacontainer.
Il giornale scrive che queste gru “sebbene siano di buona fattura e poco costose, contengono sensori sofisticati in grado di registrare e tracciare la provenienza e la destinazione dei container, suscitando il timore che la Cina possa acquisire informazioni sui materiali che vengono spediti all'interno o all'esterno del Paese per supportare le operazioni militari statunitensi in tutto il mondo”.
Secondo un ex alto funzionario del controspionaggio, Bill Evanina, “le gru potrebbero anche fornire un accesso remoto a chi cerca di interrompere il flusso di merci”. Insomma, dopo le telecomunicazioni (col caso Huawei) sono ora le attrezzature portuali cinesi a preoccupare l’Amministrazione statunitense come caso di attività commerciale legittima che può occultare una raccolta d’informazioni.
Mentre la Zpmc non ha commentato l’articolo, il Wall Street Journal riferisce che un funzionario dell’ambasciata cinese a Washington ha definito le preoccupazioni degli Stati Uniti per le gru ship-to-shore un tentativo "paranoico" di ostacolare il commercio e la cooperazione economica con la Cina. Ma questo potrebbe essere solo l’inizio, visto che la Cina è anche il maggior produttore di container del mondo e magari anche questi potrebbero finire nella lente del Pentagono.
Il problema è che da un lato la Zpmc è uno dei principali costruttori mondiali di gru ship-to-shore (che negli Stati Uniti non sono più costruite) e che le ha installate da circa vent’anni nei porti statunitensi, oltre in quelli europei (Italia compresa). Si stima che la società abbia il 70% del mercato globale delle gru portuali e che le abbia installate in un centinaio di Paesi. Fonti statunitensi hanno riferito al Wall Street Journal che le ship-to-shore Zpmc equipaggiano l’ottanta percento dei porti del Paese. Per ora, comunque, nessuna fonte ha riferito di avere trovato sistemi di spionaggio in queste gru.