Genova, 1945. Il capoluogo ligure si risveglia dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale con un porto devastato dai bombardamenti alleati e dalle distruzioni operate dalle truppe tedesche in ritirata. La città, al centro del commercio marittimo italiano, deve affrontare una delle sfide più ardue della sua storia: la ricostruzione della sua principale risorsa economica. È in questo contesto che, il 27 luglio 1945, nasce Assagenti Genova, l'associazione che riunisce agenti marittimi, raccomandatari e broker, destinata a giocare un ruolo fondamentale nel rilancio del traffico portuale e nel riposizionamento dell'Italia sulle rotte del commercio mondiale.
A ottant’anni dalla sua fondazione, Assagenti Genova celebra un anniversario che non è solo un traguardo storico, ma anche un’occasione per riflettere sul ruolo strategico del porto e della comunità marittima genovese nel contesto internazionale. Oggi, sotto la presidenza di Gianluca Croce, l'associazione ha organizzato una serie d’iniziative per celebrare questo anniversario.
Gli eventi inizieranno il 26 febbraio 2025 con un incontro dedicato agli associati e ai piloti del porto, seguito il 5 marzo dal Career Day organizzato dall’Università di Genova, interamente focalizzato su Assagenti. Ma il vero fulcro delle iniziative sarà rappresentato da due appuntamenti di rilievo: l’assemblea annuale dell’associazione, che quest’anno assumerà un significato particolare, e la Genoa Shipping Week, una manifestazione che da sempre rappresenta un appuntamento di riferimento per il settore e che culminerà con il tradizionale Dinner.
“Abbiamo intenzione di lasciare il segno e di ribadire con i fatti il doppio patto che abbiamo suggellato ottanta anni fa, da un lato con il mare e il porto, dall’altro con la città”, spiega Croce. Per sottolineare questo impegno, Assagenti ha scelto un nuovo elemento grafico che incorpora il numero otto affiancato da una perla, rappresentazione del sapere marittimo che caratterizza da sempre l’associazione. Un elemento visivo che richiama la resilienza e la capacità di trasformare le difficoltà in opportunità, proprio come accadde nel dopoguerra, quando, nel 1948, due terzi dei relitti furono recuperati e il porto riconquistò il 70% della sua capacità prebellica.