Dal primo novembre 2022 una parte dei container che si spostano tra i terminal all’interno del porto di Amburgo viaggeranno su piccole navi portacontainer invece che su veicoli industriali. In una nota, l’Autorità portuale spiega che “i vantaggi comprendono un alleggerimento dell'infrastruttura portuale grazie alla riduzione del numero di viaggi dei camion tra i terminal, tempi di attesa più brevi presso i terminal e una conseguente diminuzione delle emissioni di CO2”.
Inizierà quest’attività la compagna marittima danese Unifeeder, che ha sviluppato con due società di software una procedura digitale per gestire questo traffico, comprese le operazioni doganali. Nel 2021 hanno viaggiato all’interno del porto tedesco 3,3 milioni di teu, soprattutto nell’ambito del trasbordo dei container dalle grandi navi intercontinentali a quelle feeder.
"Per questi trasbordi di container, vediamo un elevato potenziale di passaggio dalla strada alla via d'acqua utilizzando la nostra capacità di trasporto esistente”, spiega Florian Pein, Area Director West and Central Europe di Unifeeder, “Come maggiore vettore feeder nel Nord Europa, contiamo fino a 85 scali settimanali ad Amburgo e possiamo quindi offrire risorse sufficienti per trasportare ulteriori container all'interno del porto".
Il servizio di Unifeeder comprende il trasferimento di container tra i terminal Hhla Cta, Ctt e Ctb ed Eurogate, con la prospettiva di servire nel prossimo futuro anche il Süd-West. La compagnia intende trasferire su nave circa la metà delle operazioni di trasbordo oggi svolte con veicoli industriali e questo passaggio dal camion alla nave dovrebbe affrontare anche il problema della carenza di autisti.
Un elemento fondamentale per attuare il trasporto navale interno dei container è la digitalizzazione dei processi, che è stato sviluppato dalle società amburghesi Dakosy e Dihla, che offriranno il sistema anche ad altre compagnie di navigazione. La sfida principale riguardava le procedure doganali. "Normalmente, una procedura doganale di esportazione deve essere avviata non appena un container viene caricato su una nave feeder”, spiega Franz Schwanke, responsabile del progetto in Dakosy. “In collaborazione con l'ufficio doganale, abbiamo creato un’integrazione sia nella piattaforma di importazione, sia in quella di esportazione”.
Tramite una procedura telematica, il vettore feeder segnala all’amministrazione doganale la sua intenzione di svolgere il trasbordo tramite una portacontainer feeder. Quindi il cambio di depositario è attivato tramite un processo automatico senza avviare una procedura di esportazione. La piattaforma notifica anche ai terminal di partenza e destinazione il trasbordo, fornendo loro messaggi di stato lungo il viaggio.