Dopo un 2015 chiuso con risultati positivi per i porti di destinazione finale (La Spezia, Ravenna e Salerno) e meno incoraggianti per gli scali di transhipment (soprattutto per quelli di Gioia Tauro e di Tangeri), il 2016 sarà per Contship Italia un anno d'importanti cambiamenti. Lo dimostra innanzitutto la rivoluzione al vertice che ha portato all'abbandono di Domenico Bagalà amministratore delegato del Medcenter Container Terminal di Gioia Tauro) e all'attribuzione delle responsabilità per l'attività dei terminal marittimi direttamente in capo alla presidente Cecilia Eckelmann Battistello.
Il gruppo controllato dalla tedesca Eurokai, secondo quanto rivela la stessa Cecilia Battistello, potrebbe fare nuovamente rotta sul porto di Livorno: "Stiamo guardando con attenzione al progetto della Piattaforma Europa", ha ammesso, aggiungendo: "Stiamo ragionando se, come e con chi partecipare alla gara. In realtà trovo che sia un progetto enorme per la piazza livornese e francamente ritengo che due nuovi terminal, considerando anche Civitavecchia, così vicini fra loro siano troppi. Bisognerebbe sceglierne uno, anche perché non è semplice per il terminalista fare tornare i conti, essendo i costi dell'equipment, prime tra tutte le gru, sono molto elevati". È probabile che si profili anche un'alleanza con un altro gruppo terminalistico, italiano o internazionale.
Contship Italia, però, non guarda solo al porto di Livorno: "È nostro dovere – aggiunge la Battistello - cercare sempre nuove opportunità d'investimento. Guardiamo con interesse all'Alto Adriatico e, insieme a Eurogate (società anch'essa controllata da Eurokai, ndr), anche all'Africa Occidentale (ad esempio nel Benin), all'Iran e abbiamo partecipato alla gara per due porti israeliani assegnati ad altri gruppi". Nessun interesse, però, per il progetto del nuovo porto offshore di Venezia: "Francamente trovo che sia un progetto folle, all'italiana. Che senso ha creare un nuovo porto di quelle dimensioni e con quei costi, quando c'è uno scalo come Trieste poco distante e con fondali naturali a -18 metri? Venezia a mio parere deve rimanere una città per l'arte e dunque eventualmente per il mercato delle crociere", spiega la numero uno di Contship.
Più di un ragionamento andrà fatto invece sul futuro del terminal container di Gioia Tauro, che ormai da qualche anno segna risultati negativi in termini di movimentazione container. A questo proposito Cecilia Battistello spiega: "A Gioia Tauro la situazione è cambiata radicalmente negli ultimi anni, il territorio non è facile e le regole italiane sono complicate e laboriose. Il Medcenter Container Terminal per noi è un progetto iniziato molto tempo fa (nel 1975) ma negli anni successivi sono venuti fuori altri scali concorrenti nel transhipment come Taranto, Cagliari, Algeciras, Valencia, Port Said, Damietta, Pireo e altri. I cambiamenti sono stati immensi in questo mercato".
In ottica futura aggiunge: "Penso positivo, anche su Gioia Tauro, perché le navi portacontainer sempre più grandi da 19 o 20mila teu dovranno scegliere quei porti dove viene garantita un'elevata produttività al giusto prezzo. Vedo però il costo del lavoro aumentare in Italia ogni anno sempre di più, mentre è auspicabile che le prestazioni del terminal di Gioia Tauro facciano dei miglioramenti".
Nicola Capuzzo
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