Nel porto di Livorno, scalo dove la mancanza di spazi è un fattore con cui ogni azienda è costretta a fare i conti, la società terminalistica Lucarelli Terminal Livorno (LTL) lancia un grido d'allarme per avere una concessione più ampia e maggiore durata. L'azienda presieduta dall'ex calciatore Cristiano Lucarelli con una nota ufficiale ha espresso tutta la sua preoccupazione per la precarietà della propria dotazione di banchine, che potrebbe mettere a rischio la stabilità dei quaranta addetti della società già nel prossimo futuro.
La concessione per il molo 54, su cui comunque pesa il divieto di attracco per navi superiori ai 150 metri, scade nel 2017 e la recente delibera con cui l'Autorità Portuale ha concesso a Lucarelli l'utilizzo di un accosto al lato Nord del Molo Italia, "appare come una soluzione estemporanea e di breve periodo", spiega la società terminalista. Il diritto di utilizzo vige infatti dal 1° luglio al 31 dicembre 2016, e riguarda esclusivamente gli attracchi di una nave cargo di Tirrenia.
Se la compagnia oggi controllata da Onorato Armatori decidesse di disdire questo contratto, Lucarelli si troverebbe nella paradossale condizione di disporre di un accosto che però non potrebbe utilizzare anche qualora la società riuscisse sul mercato ad assicurarsi nuovi clienti e nuovi traffici. Per questo la società livornese ha chiesto al più presto "l'apertura di un tavolo di confronto con le parti sociali coinvolte per risolvere in modo rapido e definitivo i problemi di LTL e dei suoi lavoratori che mettono l'azienda in una condizione di emergenza lavorativa a causa della grave inferiorità infrastrutturale rispetto alla concorrenza".
Nicola Capuzzo
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