La Maersk Alexander ha attraccato nel porto di Pozzallo poco dopo la mezzanotte, permettendo così lo sbarco di 108 persone salvate da un gommone al largo della Libia, seguendo le istruzioni della Capitaneria di Porto italiana. Ma dopo aver coordinato il salvataggio, il ministero dei Trasporti non ha permesso alla nave l'accesso al porto, lasciandola ancorata al largo per tre giorni. Si stima che il fermo della portacontainer abbia causato una perdita di 200mila euro al giorno.
Durante l'attesa, il Chief Technical Officer di Maersk, Palle Laursen, ha dichiarato al giornale danese DR News che la nave non è attrezzata per ospitare persone a bordo e che ciò rappresenta un grave rischio per la salute e la sicurezza dei migranti e dell'equipaggio: "Bisogna portarli in un porto il più velocemente possibile". Le navi della Maersk hanno salvato negli ultimi anni circa 2400 migranti nel Mediterraneo e la sola Maersk Alexander ne ha recuperati seicento. Il ministero sta impedendo ancora lo sbarco della nave della Ong tedesca Lifeline, che ha salvato 234 migranti.
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