In un articolo pubblicato il 20 ottobre 2021, la testata specializzata in trasporto marittimo The Loadstar ha scritto che la compagnia danese Maersk accetterà dal 1° novembre 2021 solamente ordini per trasporto container provenienti da caricatori, escludendo quindi gli spedizionieri. Ciò avverrebbe nell’ambito della strategia di diventare un unico soggetto per l’intero trasporto dei contenitori porta-a-porta. Il giornale ha chiesto una conferma alla compagnia danese, ricevendo una risposta evasiva: “Gli spedizionieri sono stati, sono e continuano ad essere uno dei maggiori gruppi di clienti che abbiamo sulle nostre navi". Maersk ha aggiunto che in un mercato dove la domanda supera abbondantemente l’offerta "abbiamo informato alcuni clienti che non saremo in grado di soddisfare tutte le loro aspettative, in particolare su specifiche rotte commerciali, come dall'Asia all'Europa e dall'Asia al Nord America, dove abbiamo visto congestioni e interruzioni senza precedenti. Tuttavia, possono ancora fare affari online, così come sulle altre quaranta e più rotte commerciali disponibili".
L’esclusione degli spedizionieri, almeno dalla rotte più richieste e quindi più remunerative, sarebbe possibile grazie alla digitalizzazione che permette, grazie alle piattaforme online, di ricevere direttamente gli ordini dai caricatori. Ma ciò non significa che i caricatori intendano occuparsi direttamente del trasporto marittimo dei loro container, perché ciò richiede specifiche risorse interne per chi non lo sta già facendo. Ciò vale soprattutto per chi muove volumi bassi o spedizioni occasionali, che cercano soluzioni personalizzate.
Un altro ostacolo alla strategia di Maersk potrebbe venire dalle accuse di abuso di posizione dominante. In un articolo pubblicato il 25 ottobre, The Loadstar riporta la dichiarazione del direttore generale dell’associazione degli spedizionieri Clecat, Nicolette van der Jagt, che prospetta proprio tale ipotesi, aggiungendo che l’associazione sta valutando l’ipotesi di un ricorso alla Commissione Europea. Secondo van der Jagt, già da tempo le compagnie marittime stanno attuando pratiche per sfavorire gli spedizionieri e li costringono a trasferire informazioni commercialmente sensibili per accedere alle stive delle portacontainer. Questa notizia arriva mentre sta iniziando il picco di trasporto causato dalle festività natalizie e in una fase in cui si negoziano i contratti. Il timore è che quindi Maersk dia priorità a chi chiede servizi porta-a-porta o quelli integrati offerti dal Gruppo danese.