L’8 febbraio 2023 Maersk ha illustrato i risultati del 2022 ed è stata l’occasione per il Ceo Vincent Clerc di anticipare le strategie della compagnia non solo per il 2023, ma anche per la nuova stagione che aprirà nel 2025 dopo lo scioglimento dell'alleanza 2M con Msc. Clerc, che ha preso il timone di Maersk a gennaio, ha ribadito l’intenzione del Gruppo a sviluppare ulteriormente le attività logistiche a terra e d’integrarle con quelle marittime, aggiungendo che questa strategia non si adatta alla partecipazione in alleanze. Quindi la compagnia danese dovrebbe navigare da sola da gennaio 2025. Per ottenere il massimo controllo dei servizi integrati da fornire ai clienti, ha aggiunto Clerc, “dobbiamo avere le attività marittime completamente integrate in quelle logistiche”.
Più a breve termine, Maersk deve affrontare un 2023 difficile, come peraltro le altre compagnie del container. Per farlo, Clerc ha ribadito la tendenza verso contratti spot e annunciato un programma di riduzione dei costi, che sta attuando anche rallentando la velocità delle portacontainer (slow steaming), dopo averle accelerate nel 2022 per recuperare i ritardi accumulati in fase pandemica. Un’altra misura comprende una lieve contrazione della capacità di carico, che nel 2022 ha raggiunto 4,3 milioni di teu. Ricordiamo che Maersk ha 354 portacontainer a noleggio (su una flotta di 699 unità), con stiva totale di 1,65 milioni di teu. Potrebbe quindi attuare il ridimensionamento riducendo gli scafi a nolo. Comunque la attui, è una strategia opposta a quella dell’alleata (ma anche concorrente) Msc, che invece sta aumentando la flotta, al punto che ha già sorpassato Maersk nella classifica della stiva disponibile.
Un elemento su cui la compagnia danese non spera è la ripresa dei noli container (che sono scesi anche nella prima settimana di febbraio), almeno durante i primi due trimestri dell’anno. Nel terzo Clerc prevede una graduale ripresa della domanda e quindi dei noli. Bisognerà però vedere da quale punto ripartiranno. Comunque Maersk ha accumulato risorse negli anni precedenti, anche nel 2022 nonostante le turbolenze geopolitiche e macroeconomiche. Anzi, lo scorso anno la società ha registrato il migliore risultato della sua storia.
Il settore Ocean (trasporto marittimo) “ha ottenuto il risultato migliore finora registrato, grazie alle elevate tariffe di nolo e alla forte domanda, in particolare nella prima metà dell'anno”, con ricavi per 64,299 miliardi di dollari, in aumento del 33% rispetto all’anno precedente. È cresciuto anche l’Ebidta a 33,770 miliardi, a fronte dei 21,432 miliardi del 2021. Forte pure la crescita della divisione Logistics & Services, che mostra un balzo di fatturato del 47% a 14,423 miliardi di dollari e dell’Ebidta da 907 milioni a 1,378 miliardi.
La crescita nella logistica è stata particolarmente vivace nello stoccaggio, che è praticamente raddoppiato in superficie raggiungendo 71, milioni di metri quadrati grazie all’acquisizione di LF Logistics. Questa realtà ha portato in dote 198 piattaforme, per una superficie totale di 3,1 milioni di metri quadrati. Maersk è cresciuta nel 2022 anche nelle attività terminalistiche, dove però ha sofferto l’uscita dalla Russia. In questo comparto, la multinazionale ha fatturato 4,371 miliardi di dollari contro i quattro dell’anno precedente, con un Ebidta di 1,535 miliardi (erano 1,455 nel 2021) ma il valore è stato rettificato dopo l’uscita dalla Russia. Nei terminal, Maersk ha beneficiato di un aumento di volumi, ma anche da introiti sullo stoccaggio legati alla congestione dei porti. Per il 2023, Maersk prevede un andamento globale dei traffici di container che varia da +0,5% a -2,5% e prevede di seguire questo andamento anche per i propri traffici.