L'insediamento sulla poltrona di presidente della nuova Autorità di Sistema Portuale Mar Tirrreno Centro-Settentrionale (Civitavecchia) da parte di Francesco Maria Di Majo ha coinciso con l'arrivo in porto di un piccolo servizio feeder che collega lo scalo con l'hub spagnolo di transhipment di Algeciras. "Le previsioni parlano di circa 10mila teu in più all'anno con un incremento di circa il 15% rispetto ai 60mila teu che il terminal movimentava finora", ha dichiarato il presidente dell'Autorità, aggiungendo che "si sta ulteriormente sviluppando il traffico della frutta e questa linea serve proprio per le importazioni di banane dall'Ecuador". Di Majo ha aggiunto che vorrebbe che Civitavecchia diventasse "un porto di esportazione di prodotti agricoli e alimentari del Lazio e del Centro Italia".
Nella sua prima uscita pubblica il nuovo presidente ha sottolineato che, per quanto concerne il traffico crocieristico, seppure di fronte ad un trend di diminuzione a livello internazionale lo scalo è riuscito a mantenere la leadership nel Mediterraneo. Per ciò che riguarda invece le autostrade del mare l'obiettivo è quello di incrementare ancora i volumi di merce imbarcati e sbarcati. Nel corso della conferenza stampa, il nuovo inquilino di Molo Vespucci ha confermato anche di essere seriamente preoccupato per la situazione finanziaria dell'ente, che potrebbe precipitare qualora alcuni contenziosi (in primis quello con Total Erg) dovessero concludersi con la vittoria dei ricorrenti.
Nei giorni scorsi Di Majo si era recato a Bruxelles per una serie di incontri istituzionali presso la Commissione dell'Unione Europea, la Rappresentanza Permanente italiana presso l'UE, la rappresentanza della Regione Lazio e l'Espo (l'associazione che riunisce tutti i porti marittimi europei). L'obiettivo in sede comunitaria è quello di trasformare Civitavecchia in un "core port" con tutto ciò che ne consegue in termini di accessibilità ai programmi e agli stanziamenti dell'Ue per nuovi progetti infrastrutturali.
"In tale contesto – ha dichiarato il presidente dell'AdSP – è stata ribadita la volontà di completare le opere strategiche infrastrutturali dei tre porti laziali, sia per gli interventi a mare, che per i collegamenti terrestri, in primis ferroviari, avvalendosi del supporto finanziario previsto dal meccanismo per collegare l'Europa (CEF), dall'EFSI (il cosiddetto piano Juncker) e dalla Banca Europea per gli Investimenti, presso la quale si è anche svolto un incontro per valutare l'attivazione di nuove linee di finanziamento".
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