"Sono pronto a valutare forme di collaborazione con eventuali nuovi partner, meglio se armatori, i quali troverebbero in Med Cross Lines uno strumento già pronto a operare non dovendo sostenere tutti gli investimenti necessari per aprire un nuovo mercato, creare un network agenziale e conoscere le realtà economiche libiche", spiega lo stesso Trevisan, che negli ultimi anni ha avuto soci di primo piano come il gruppo Mantovani (costruzioni) e la società armatoriale finlandese Eckero Shipping.
Med Cross Lines era stata fondata a fine 2012 per servire principalmente il mercato libico nella fase "post-Gheddafi" con servizi di trasporto marittimo per carichi rotabili, container e general cargo, salvo poi allargare negli anni successivi la propria area di influenza ad altri mercati nel Mediterraneo orientale e occidentale. Trevisan ricorda infatti che "nel primo trimestre 2014 la società viaggiava già con un buon margine operativo ed eravamo arrivati ad impiegare fino a cinque navi che collegavano il nord-sud ed est-ovest del Mediterraneo, con focus sempre la Libia come core-market".
L'esercizio 2013 si era chiuso con 6,7 milioni di fatturato, un rosso di 1,7 milioni, 24mila metri lineari e 2000 teu trasportati. L'anno successivo il fatturato era salito a 13,5 milioni, la perdita a 4 milioni, 52mila metri lineari e 3500 teu. Dalla primavera del 2015, i servizi di trasporto sono stati sospesi perché, prosegue spiegando il numero uno di Med Cross Lines, "nell'estate 2014 è scoppiata in Libia la seconda guerra civile rendendo in qualche modo vani gli sforzi e gli investimenti fatti fino a quel momento. Nel frattempo il socio finlandese Eckero, che era entrato nella compagine sociale nel 2013, aveva deciso di uscire dal settore Ro-Ro (cargo) rimanendo attivo nel solo settore passeggeri e crociere (come è poi avvenuto) vendendo l'intera flotta di navi cargo. Questo, unitamente alla nuova situazione bellica in Libia, ha portato alla decisione di sospendere i servizi, anche perché nel frattempo alcuni porti libici (tra i quali Benghazi che era uno dei più serviti dai nostri servizi) erano totalmente chiusi in quanto teatro di scontri armati".
A fine 2015 gli altri soci hanno preferito abbandonare la compagnia lasciando così che Trevisan salisse al 100% della società, anche se si è resa nel frattempo necessario presentare domanda di concordato preventivo presso il Tribunale di Venezia che dovrà pronunciarsi entro l'estate. Il fatto che i maggiori creditori nel concordato siano le agenzie di Med Cross Lines in giro per il Mediterraneo e alcuni fornitori interessati che la società possa tornare a operare, lascia ben sperare il suo fondatore sulla buona riuscita del piano di ristrutturazione.
Ecco perché Trevisan vuole già guardare avanti: "La situazione in Libia nel frattempo è ancora ingarbugliata, ma indicatori che abbiamo da quel Paese ci dicono che dopo la fine del Ramadan il prossimo mese, una qualche via verso la stabilizzazione sarà trovata, anche con l'aiuto della Russia che in queste ore sta mediando tra le parti. Se questa stabilizzazione prenderà forma e la procedura di concordato preventivo sarà accettata e omologata, è nostra intenzione riattivare i servizi, avendo già in essere tutto il network e conoscenza del mercato. Questo potrebbe accadere già entro la fine di quest'anno".
Nicola Capuzzo
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