La grave crisi finanziaria con conseguente richiesta di ammissione all'amministrazione straordinaria da parte della compagnia di navigazione Hanjin Shipping rischia di avere pesanti ripercussioni anche in Italia. Il carrier sudcoreano è socio al 50% con Gastaldi Holding della società Hanjin Italy che ha sede principale a Genova, più un ufficio commerciale a Milano, e svolge servizi di agenzia marittima e commerciale per le navi del gruppo.
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Il fallimento della compagnia di navigazione mette a rischio un centinaio di posti di lavoro nel nostro Paese perché, come spiega il sindacalista Mauro Scognamillo della Fit-Cisl, "l'azienda impiega direttamente 86 persone nel capoluogo ligure e altre sei a Milano. Indirettamente poi sono interessati da questa vicenda anche altri 32 dipendenti di Gastaldi a Napoli e qualche altra risorsa a Livorno, Trieste e Venezia". È interessata anche La Spezia, dove regolarmente attraccano le navi di Hanjin che offrono perlopiù collegamenti marittimi tra l'Europa e l'Asia. Il 1° settembre c'è stato un primo incontro fra i dipendenti e le sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti che chiederanno ora un incontro all'azienda per saperne di più su quello che sta accadendo.
Dal quartier generale genovese di Gastaldi le bocche sono cucite in attesa di comunicazioni ufficiali da Seoul, ma dall'estero rimbalzano notizie di navi portacontainer arrestate nei porti da alcuni creditori o di altre unità alle quali è stata negata autorizzazione ad attraccare in alcuni porti perché la compagnia non avrebbe avuto la liquidità necessaria per pagare tasse portuali e servizi alla nave.
Tutto ciò sta ingenerando grande preoccupazione anche fra gli spedizionieri italiani che cercano di capire cosa ne sarà dei loro container, anche di quelli di altre compagnie imbarcati su navi di Hanjin in virtù delle alleanze operative con le quali vengono coperte determinate rotte. In un avviso ai suoi clienti caricatori o ricevitori la casa di spedizione Casasco&Nardi ad esempio ha scritto: "In via precauzionale, da alcuni mesi Casasco & Nardi aveva sospeso ogni booking sia in import che in export con Hanjin, tuttavia molte compagnie operavano secondo accordi di joint service su navi di proprietà o noleggiate da Hanjin, per cui la crisi di quest'ultima potrebbe avere un impatto anche su spedizioni effettuate con altri armatori. A oggi, abbiamo notizia di due navi sequestrate ad Hanjin a Shanghai e Singapore e ci risulta che molti terminal rifiutino di prestare servizi alle navi, di rilasciare container pieni, nonché di accettare il rientro di container vuoti".
La Casa di spedizioni genovese precisa che per quanto riguarda le spedizioni in export "potrebbero verificarsi ritardi o disservizi nel caso di container spediti con armatori che hanno imbarcato su navi Hanjin. Questi disservizi dovrebbero comunque limitarsi a eventuali ritardi (per esempio nel caso di sequestro della nave o diniego di attracco da parte del terminal di destino); il carico è comunque protetto dalla polizza di altro armatore".
Per quanto concerne invece la merce in importazione la situazione sembra essere più grave "perché – spiega ancora Casasco&Nardi ai suoi clienti - ad oggi i principali terminal si rifiutano di prestare servizi ad Hanjin. Questo include la consegna di container pieni e l'accettazione del rientro di container vuoti. Al momento è pertanto impossibile consegnare merce spedita con polizza Hanjin. Si raccomanda a tutta la clientela di prestare la massima attenzione nel momento del ritiro di eventuale documentazione, laddove la merce sia spedita con polizza Hanjin, considerato che al momento è impossibile ritirare la merce".
Nicola Capuzzo
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