Il Governo italiano ha deciso di contrastare per vie legali la richiesta della Commissione Europea di sottoporre a tassazione gli introiti delle Autorità di Sistema Portuale. L’ultimo avviso è arrivato da Bruxelles il 4 dicembre ed è firmato dalla Commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager, che ha dato due mesi al Governo Italiano per replicare alla richiesta. L’8 gennaio è arrivata, seppure in modo informale, la risposta da Roma: la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, ha annunciato che l’Italia ricorrerà alla Corte di Giustizia Europea contro la pretesa comunitaria.
La ministra lo ha annunciato durante la diretta streaming dedicata al progetto sulla nuova diga foranea di Genova, affermando che il 7 gennaio è avvenuta al ministero una riunione tecnica per definire il ricorso. L’Italia sostiene che le Autorità di Sistema Portuale sono enti pubblici e non economici e quindo sono articolazioni della Pubblica Amministrazione che non svolgono attività economica tassabile. Bruxelles invece non riconosce la natura pubblica delle Autorità e considera gli introiti derivanti dalle tasse di ancoraggio e dai canoni demaniali come attività da sottoporre a tassazione (in questo caso l'Ires), altrimenti s’incorre in illeciti aiuti di Stato.