Il Gruppo Moby nel 2017 ha trasportato nel Mediterraneo 6,2 milioni di passeggeri (-3,9%) e 7,5 milioni di metri lineari di merce rotabile (+13,1%). L'azienda controllata da Vincenzo Onorato e guidata dal figlio Achille in qualità di amministratore delegato nel proprio rapporto di fine anno sui risultati 2017 si definisce inoltre market leader sulle rotte da e per la Sardegna con una quota del 67% nei passeggeri e 69% nel cargo ro-ro. Per quanto riguarda invece le rotte merci da e per la Sicilia (con i porti di Livorno e Genova) Moby ha reso noto di aver incrementato la propria quota di mercato dal 30% del 2016 al 39% del 2017 con ricavi saliti da 51 a 67 milioni di euro.
Nell'esercizio appena trascorso il gruppo della balena blu ha visto l'avvio della rotta Nizza-Bastia, lo sbarco sulle rotte del Mar Baltico e il rafforzamento delle linee cargo verso la Sicilia e Malta: tre iniziative che hanno avuto un impatto negativo sull'Ebitda quantificato dal management di Moby in 22,6 milioni di euro. Onorato ha anche annunciato due nuove rotte: la Napoli-Catania, con frequenza di tre viaggi la settimana e navigazione notturna attuata con la nave Hartmut Puschmann e la Napoli-Malta, anch'essa con tre viaggi settimanali tramite transhipment.
Per quanto riguarda il bilancio, Moby ha chiuso l'esercizio 2017 con ricavi pari a 586,2 milioni di euro (in crescita del 8,9%), un Ebitda pari a 131,8 milioni (+13,3%) e un risultato d'esercizio positivo per 24 milioni contro i 7,7 dell'anno precedente. Dal report finanziario presentato agli investitori del bond da 300 milioni in scadenza nel 2023 (cedola 7,75%) emergono però alcune informazioni importanti fra cui una rinegoziazione del debito da 244 milioni con le banche avvenuto nei primi mesi del 2018.
Si apprende ad esempio che a generare il risultato netto positivo del 2017 (per 24,5 milioni) hanno contribuito in maniera determinante le plusvalenze ottenute dalla vendita di due navi (pari a 9,9 milioni per il traghetto Dimonios e 11,5 milioni per il ro-ro Puglia) e i rimborsi assicurativi (pari a complessivi 10,6 milioni) per riparazioni già effettuate alle navi conseguenti a incidenti. Il totale dunque delle plusvalenze e delle entrate non ricorrenti ammonta a 32,2 milioni di euro e senza queste il risultato d'esercizio di Moby sarebbe stato negativo per 7,7 milioni. Oltre a ciò a bilancio è stato registrato un allungamento di dieci anni della vita utile di diversi traghetti con un impatto positivo sulla svalutazione della flotta pari a 10,5 milioni di euro.
L'aumento dei ricavi, pari a 47,9 milioni di euro, è dovuto quasi esclusivamente all'aumento delle entrate nel segmento di business del trasporto via mare di passeggeri e merci (le cui entrate sono aumentate di 47,4 milioni) mentre i costi sono saliti sia per l'acquisto di materie prime, soprattutto carburante (38,5 milioni) e servizi (16,4 milioni), sia per il personale (14,9 milioni) per effetto dell'apertura di nuove linee soprattutto verso Malta e la Corsica.
Dai documenti contabili si apprende inoltre che, oltre ad aver rimborsato 40 milioni di euro alle banche lo scorso febbraio e aver ottenuto una valutazione superiore a un miliardo di euro per le proprie navi in flotta (date in garanzia ai finanziatori), Moby nei primi mesi di quest'anno ha ottenuto condizioni migliorative sul leverage ratio covenant (elevato a 5,5x) a fronte però di un costo del denaro più elevato (portato al 4,75%). A fine 2017 la compagnia controllata da Onorato aveva rispettato i due covenant previsti dal contratto di finanziamento (consolidated leverage ratio e loan to secured fleet value) ma la rinegoziazione dei termini del finanziamento lascia pensare che evidentemente quest'anno il gruppo avrebbe avuto maggiori difficoltà a rispettare i vincoli finanziari imposti dalle banche.
Secondo l'amministratore delegato Achille Onorato, invece, "in un'ottica di crescita e di sviluppo del gruppo, le banche finanziatrici hanno accordato a Moby un 'ratio' più elevato (rapporto debito-ebitda) per supportare i progetti di sviluppo per tutto il 2018. Il gruppo ha chiuso il 2017 con un risultato positivo superiore ai 27 milioni. Risultato che avrebbe potuto essere ancora superiore e sfiorare i 50 milioni considerando che oltre 20 milioni sono stati investiti nell'avvio delle attività start-up lanciate nel 2017".
Nicola Capuzzo
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