Il terminal container di Gioia Tauro sembra essere sempre più vicino a entrare completamente nell'orbita del gruppo Msc. Dalla locale Autorità portuale guidata dal commissario straordinario Gianluca Agostinelli è arrivato l'annuncio che è stato ufficialmente "avviato il procedimento di decadenza della concessione demaniale" a Medcenter Container Terminal. Un atto che fa seguito all'ultimatum lanciato poche ore prima del ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, che dava trenta giorni di tempo alla società Medcenter Container Terminal (joint venture al 50% Msc e 50% Contship Italia) per prendere un impegno concreto volto al rilancio dell'attività, pena appunto il ritiro della concessione.
In occasione dell'ultima riunione convocata presso il dicastero romano, alla presenza dei sindacati dei lavoratori, il gruppo ginevrino fondato da Gianluigi Aponte aveva dato la propria disponibilità a sostenere un piano d'investimenti da oltre 120 milioni di euro e a garantire volumi utili a raggiungere in due anni la soglia dei quattro milioni di teu movimentati. Contship Italia non ha invece partecipato alla riunione sulla questione si è trincerata da tempo dietro una serie di "no comment" a precisa richiesta di commento sulla vicenda da parte dei media. Non è chiaro a questo punto se il gruppo terminalistico controllato da Eurokai intenda dare ancora battaglia sulla questione calabrese (ipotesi più probabile) o se invece intenda cogliere l'occasione per ritirarsi dal porto calabrese, dove l'attività è in sofferenza e dipende al 100% dal partner Msc (unica compagnia di navigazione a scalare Gioia Tauro).
Nel braccio di ferro che dura da anni fra le due società sembra essere in questo momento in vantaggio la compagnia marittima svizzera, che ha il potere di regolare a suo piacimento il "rubinetto di container" che regola l'afflusso dei carichi in arrivo presso le banchine calabresi per essere poi trasbordati dalle grandi navi madri oceaniche ai feeder regionali. Dal canto suo, Contship Italia negli anni passati ha fatto intendere in maniera abbastanza esplicita che senza un impegno preciso da parte della compagnia di navigazione ginevrina sui volumi di traffico da portare a Gioia Tauro non si sarebbe lanciata in un piano d'investimento di grande entità senza garanzia di un ritorno in tempi ragionevoli.
Ancora una volta, così come accaduto in tempi recenti per il nuovo terminal di Calata Bettolo a Genova (dove alla fine Msc ha liquidato il socio Gruppi Investimenti Portuali), si tratta di una resa dei conti fra due soggetti con interessi fra loro diametralmente opposti. Da un lato un terminalista indipendente che intende trarre profitto dalla movimentazione dei container e dall'altro una compagnia di navigazione che vede nelle banchine un centro di costo e per questo mira più a ridurre gli oneri che a massimizzare gli utili. In attesa di capire quale sarà l'epilogo di questa vicenda, va registrato che Msc si appresta a spostare sul servizio Jade /AE11 che collega l'Asia al Mediterraneo alcune navi portacontainer da 19.200 teu di portata finora impiegate sulle linee che scalavano il Nord Europa. Un aumento di capacità importante per un servizio che in Italia scala solo il porto di Gioia Tauro. Una coincidenza interessante e probabilmente un occhiolino di Gianluigi Aponte diretto al ministro Toninelli.
Nicola Capuzzo
© TrasportoEuropa - Riproduzione riservata - Foto di repertorio
Segnalazioni, informazioni, comunicati, nonché rettifiche o precisazioni sugli articoli pubblicati vanno inviate a: redazione@trasportoeuropa.it
Puoi commentare questo articolo nella pagina Facebook di TrasportoEuropa
Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità sul trasporto e la logistica e non perderti neanche una notizia di TrasportoEuropa? Iscriviti alla nostra Newsletter con l'elenco ed i link di tutti gli articoli pubblicati nei giorni precedenti l'invio. Gratuita e NO SPAM!