Secondo la società di ricerca Alphaliner, nel 2021 Msc ha aumentato la stiva della sua flotta di portacontainer con altri 411mila teu, ottenendo così una capacità complessiva di 4.266.805 teu e raggiungendo la concorrente (ma anche consorziata nella 2M) Maersk. Quest’ultima ha aggiunto lo scorso anno “solo” 142.405 teu, toccando così una capacità totale di 4.279.305 teu. Per qualche teu resta ancora al primo posto della classifica mondiale, che però può perdere da un momento all’altro, tenendo contro che Msc ha un portafoglio di ordini per nuove navi per quasi un milione di teu, a fronte dei 255mila teu di Maersk.
L’incremento di ben il 10,7% di Msc in un solo anno, precisa Alphaliner, deriva soprattutto da un rastrellamento sul mercato mondiale di portacontainer usate, alcune delle quali usava già sotto forma di noleggio. Nel 2021 Msc avrebbe acquistato un centinaio di navi di qualsiasi dimensione ed età e pare senza trattare molto sul prezzo. Anche le due compagnie taiwanesiWan Hai ed Evergreen hanno acquisito stiva. La prima ha aumentato la capacità di421.202 teu, scalzando dal decimo posto della classifica mondiale l’israeliana Zim, e la seconda ha aggiunto 199.254 teu, portando la stiva totale a 1.477.644 teu. In quest’ultimo caso, l’aumento è avvenuto con portacontainer nuove di grandi dimensioni, ossia quattro da 24mila teu e dieci da 12mila teu.
La corsa all’acquisto di portacontainer serve ai vettori globali ad affrontare l’aumento di domanda senza ricorrere al charter, che diventa sempre più costoso e difficile da reperire. D’altra parte le compagnie riescono a terminare gli acquisti grazie agli enormi profitti che stanno ottenendo negli ultimi due anni. Ma ci sono anche compagnie che hanno ridotto la capacità, segnala Alphaliner, come la cinese Cosco (che ha perso il 3,2%) e la giapponese One (-3,4%).