Nel 2021 i porti italiani hanno aumentato il numero dei container movimentati del 5,7% rispetto all'anno precedente, raggiungendo 11.296.719 teu. Lo riferisce la sezione dedicata al trasporto marittimo dell'Almanacco della Logistica di Confetra. Al vertice resta Gioia Tauro con 3.146.533 teu, che però segna una lieve flessione (-1,5% rispetto all'anno precedente), seguito da Genova con 2.557.847 teu, che cresce dell'8,7%, e da La Spezia con 1.375.626 teu, che segna addirittura un aumento del 17,2%. Se consideriamo anche Savona (223.265 teu, +52,8%), Livorno (791.356 teu, + 10,5%) e Marina di Carrara (che aumenta del 17,3% con 101.288 teu), gli scali del Tirreno settentrionale sommano 5.049.382 teu, quindi quasi la metà del totale nazionale.
Nel Tirreno centro-meridionale crescono i porti campani di Napoli, con 101.288 teu (+1,4%), e Salerno, con 101.288 teu (+10,9%), mentre Civitavecchia, con 101.288 teu, flette del 6%. In Sardegna rinasce Cagliari, che supera i 100mila teu (109.653 teu) registrando una crescita percentuale del 60,3%, mentre i porti siciliani mostrano ancora cifre basse: Catania con 58.471 teu perde il 6%, mentre Palermo e Trapani crescono rispettivamente del 6,1% e del 10,2%, ma con numeri assoluti bassi (14.107 e 11.664 teu).
Taranto ricomincia a muovere container con la turca Yilport, ma resta decisamente sotto le attese: 11.841 teu (cresce del 114,8% con la speranza di proseguire questa tendenza anche nel 2022). Lungo la costa adriatica solo Ravenna e Ancona mostrano un risultato positivo rispetto all'anno precedente: 212.926 teu (+9,3%) il primo e 167.338 teu (+5,5%) il secondo, mentre i due principali porti del nord, Venezia e Trieste perdono volumi: -2,9% (513.814 teu) il primo e -2,4% (757.255 teu) il secondo. Scivola dell'1,4% anche Bari, che ha movimentato 70.254 teu.
Se dividiamo i traffici tra quelli di trasbordo (transhipment) e quelli d'inoltro dei container nel retroterra (gateway), prevalgono i secondi, con una movimentazione di 7.195.426 teu, in aumento dell'8,8% rispetto al 2020 e quasi al livello pre-pandemico del 2019 (-0,2%). Nell'inoltro Gioia Tauro è praticamente inesistente e al sud spiccano i due porti campani di Napoli (641.951 teu, +1,2%) e Salerno (374.088 teu, +2,3%). Su tutti prevale però Genova, con 2.211.035 teu, che segna un incremento del 6,9%, seguito da La Spezia con 1.313.846 teu (+19%). Anche gli altri scali del Tirreno settentrionale mostrano una vocazione al gateway: Livorno con 587.039 teu (+14,3%), Savona con 587.039 teu (+45,5%) e Marina di Carrara con 587.039 teu (+17,3%). Lungo la costa adriatica domina l’inoltro, anche se con andamenti diversi: crescono Trieste (529.753 teu, +7,2%), Ravenna (210.769 teu, +9,5%) e Ancona (210.769 teu, +5,5%), mentre calano Venezia (513.814 teu, -2,9%) e Bari (70.254 teu, -1,4%).
Nel trasbordo, l'andamento complessivo dei porti italiani resta sostanzialmente costante rispetto all'anno precedente, con un incremento dello 0,7% prodotto da 4.101.293 teu. Il tasso di crescita diventa maggiore se si considera il 2019: +14,8%. Qua domina storicamente Gioia Tauro, con i numeri che abbiamo già presentato, ma Genova riesce comunque a crescere del 21,8% (346.812 teu) e Trieste si pone in terza posizione con 227.502 teu, pur perdendo il 19,2% rispetto al 2020. Il quarto porto rilevante nel trasbordo è Livorno, con 204.317 teu (+0,7%).
L'Almanacco riporta anche la movimentazione dei container suddivisa per i Gruppi che gestiscono i terminal italiani. Come già emerso nell'anno precedente, i terminalisti controllati dalla compagnia marittima Msc dominano il panorama con una movimentazione di 5.190.190 teu, pari al 45,9% del totale nazionale. La società svizzera è anche al sesto porto nella graduatoria mondiale, con 55,3 milioni di tue movimentati a terra (in crescita dell'8,9% rispetto al 2020). A notevole distanza troviamo l'asiatica Psa, che in Italia ha movimentato 1.251.335 teu (quota dell'11,1%), quasi a pari merito con Gip, che è cresciuta del 10,8% raggiungendo 1.251.335 teu. In quarta posizione c'è Contship con 819.885 teu (+7,3%), mentre gli altri terminalisti sommano 2.811.167 teu (+24,9%).