Il 2024 ha segnato un anno importante per il trasporto marittimo di container, con un'impennata degli ordini per nuove navi e una crescita record della flotta globale. Questa tendenza, alimentata da una combinazione di fattori economici, tecnologici e logistici, sta ridisegnando il panorama del settore, evidenziando opportunità e sfide per i principali attori di mercato.
Nei primi undici mesi, i cantieri hanno consegnato 410 nuove navi portacontainer, pari a una capacità complessiva di 2,5 milioni di teu, superando il record annuale precedente di 2,3 milioni di teu stabilito nel 2023. Nonostante l'afflusso massiccio di nuove unità, le demolizioni di navi sono rimaste contenute: solo 48 unità sono state smantellate nel 2024, con un calo del 45% rispetto all’anno precedente. Si stima che nell’anno la capacità complessiva della flotta globale raggiunga i 29,8 milioni di teu, un incremento del 7,09% rispetto al 2023.
Gli ordini totali per il 2024 hanno già superato il doppio di quelli del 2023, con 286 nuove navi e una capacità complessiva di 3,3 milioni di teu aggiunti ai portafogli. A dominare questa fase di espansione sono i cantieri navali cinesi, che rappresentano circa il 90% dei nuovi ordini in termini di capacità teu. Le navi di nuova generazione, progettate con tecnologie avanzate per il risparmio energetico, costituiscono oltre l’80% della capacità ordinata nel 2024.
Dietro questa crescita si cela una convergenza di fattori. La ripresa economica globale post-pandemia ha stimolato un aumento dei volumi, trainati principalmente dalla domanda di beni di consumo in Nord America ed Europa. L’espansione del commercio elettronico ha ulteriormente accentuato il ruolo cruciale del trasporto marittimo, mentre le interruzioni delle catene di approvvigionamento, spesso aggravate da tensioni geopolitiche, hanno aumentato la necessità di soluzioni logistiche più flessibili.
Un altro elemento determinante è rappresentato dalle sfide logistiche lungo rotte marittime tradizionali, come il Canale di Suez. In questo caso gli attacchi degli Houthi alle navi in transito nel Mar Rosso hanno spinto le compagnie marittime a dirottare il traffico via Capo di Buona Speranza, con un conseguente aumento delle distanze medie di navigazione e della domanda di navi. Contestualmente, le normative ambientali stringenti stanno spingendo gli armatori a investire in flotte più moderne, capaci di operare con combustibili alternativi e ridurre le emissioni di gas serra.
Le analisi di mercato confermano le dimensioni di questa trasformazione. Clarkson Research stima un volume globale di merci in container pari a 208,54 milioni di teu per il 2024, segnando un aumento del 3,7% rispetto all’anno precedente. Maritime Strategies International, con una prospettiva ancora più ottimistica, stima una crescita del 4,5% nello stesso periodo. Tuttavia, nonostante la forte domanda attuale, gli esperti avvertono del rischio di eccesso di capacità in futuro, qualora la crescita economica rallenti o le interruzioni logistiche vengano risolte.
Un fenomeno significativo è rappresentato dall’andamento delle tariffe di noleggio delle portacontainer. Mentre l’aumento della capacità non ha ancora esercitato una pressione al ribasso significativa, le tariffe per le navi post-Panamax hanno registrato un raddoppio rispetto a un anno fa, raggiungendo circa 72mila dollari al giorno. Questo scenario riflette una complessa interazione tra offerta, domanda e dinamiche di mercato, che richiede una gestione strategica e una pianificazione a lungo termine per gli operatori del settore.