Per il Decreto 22 marzo 2021, numero 41 (ribattezzato Decreto Sostegni) è in corso la sua conversione in Legge e varie forze politiche hanno nei giorni scorsi presentato al Parlamento un’ampia serie di emendamenti che potrebbero essere accolti andando così a modificare la versione definitiva della norma. Uno di questi emenda l’articolo 5 riguarda i ristori riconosciuti alle imprese di autotrasporto la cui attività è stata colpita in termini di minori introiti dal crollo del ponte Morandi. I proponenti chiedono venga specificato che “l’articolo 5, comma 3, del decreto legge 28 settembre 2018 n.109, convertito con modificazioni dalla legge 16 novembre 2018, n.103, si interpreta nel senso che le somme erogate a titolo di ristoro si qualificano come proventi non imponibili” fiscalmente. Dunque verrebbe posto rimedio al tema dei ristori tassati che era emerso con forza nelle scorse settimane.
Di particolare interesse, soprattutto per i potenziali effetti sulle imprese manifatturiere italiane, sono anche le “misure urgenti di sostegno per l’interruzione del transito al traffico marittimo attraverso il Canale di Suez” inserite in un emendamento all’articolo 1 dello stesso Decreto. “Al fine di compensare l’impatto economico negativo patito in ragione dell’interruzione del transito marittimo attraverso il Canale di Suez del 23 marzo 2021 e scongiurare il conseguente aumento dei prezzi finali dei beni interessati, in favore delle imprese coinvolte dalla predetta interruzione è riconosciuta, nel limite massimo di 100 milioni di euro per l’anno 2021 e alle condizioni di cui al comma 2, un’indennità peri al 70% della differenza tra l’ammontare dei maggiori costi e oneri sostenuti per le operazioni di importazione e l’ammontare dei costi e oneri inizialmente pattuiti per le medesime operazioni”. Questa indennità, in caso di accoglimento della proposta emendativa, sarebbe riconosciuta alle imprese (per un importo massimo pari a 1,8 milioni di euro ciascuna) le cui linee di approvvigionamento sono state inficiate dall’interruzione del Canale.
Altri emendamenti riguardano poi l’istituzione di “un’Agenzia per la somministrazione del lavoro in porto e per la riqualificazione professionale” nei porti di Cagliari e di Catania, l’incremento “di un milione di euro annui per le misure a sostegno dei lavoratori portuali” previste l’anno scorso dal Decreto Rilancio, la “rideterminazione della soglia minima dei canoni demaniali marittimi”, e ancora l’adozione “inderogabilmente entro il 31 maggio 2021” dello Sportello Unico Doganale.
Oltre a questi, figura poi un altro emendamento, sempre al Decreto Sostegni per la riduzione (da parte delle Autorità di sistema portuale) dell’importo dei canoni concessori nei porti fino al 31 dicembre prossimo e per posticipare al 31 dicembre l’entrata in vigore delle “misure urgenti in materia di controlli radiometrici”. Infine un emendamento che interessa il mondo dei trasporti e della logistica è quello relativo all’articolo 29 del Decreto e riguardante il “sostegno alla formazione dei macchinisti del settore ferroviario merci». Nella proposta di intervento normativo si legge: «Ai fini di incrementare la sicurezza del trasporto ferroviario è istituito, nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, un Fondo con una dotazione di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, destinato alla formazione e all’assunzione di macchinisti ferroviarie del settore merci. Le risorse di cui al presente articolo sono destinate alle imprese ferroviarie sotto forma di contributo in conto esercizio”.
Nicola Capuzzo