Dopo oltre venti giorni dall’attacco degli Houthi, che ha scatenato un incendio a bordo e il conseguente abbandono da parte dell’equipaggio, il 13 settembre 2024 sono iniziate le operazioni di recupero della petroliera Sounion, che era alla deriva con fiamme ancora a bordo nelle acque del Mar Rosso. Il rimorchiatore greco Aigaion Pelagos ha agganciato la nave, cominciando a trainarla verso nord in una zona fuori dal raggio di azione degli yemeniti (che comunque nei giorni precedenti hanno acconsentito al soccorso).
Per sicurezza, l’avvicinamento e le manovre del rimorchiatore sono accompagnate da una forte presenza militare, formata da tre fregate ed elicotteri della missione europea Navfor Aspides. Sul posto è presente anche il rimorchiatore Panormitis, che può intervenire nel caso in cui l’incendio si aggravi. Si valuta che la temperatura sul ponte della Sounion abbia raggiunto i 400°. Il principale timore è l'affondamento o cumunque lo sversamento delle 150mila tonnellate di petrolio caricate sulla nave.
La conclusione delle operazioni di recupero potrebbero richiedere settimane, sia per la delicatezza della situazione, sia perché non è stato ancora definito il porto dove ricoverare la nave. La Sounion è stata colpita vicino al porto yemenita di Hodeidah il 21 agosto ed è la terza nave della compagnia Delta Tankers ad essere attaccata nel Mar Rosso in poche settimane.
A settembre 2024 sembra che siano diminuiti gli attacchi degli Houthi nella zona del Mar Rosso, anche se non sono cessati. Il 2 settembre è stata colpita la petroliera Blue Logoon, che è stata danneggiata ma non in modo grave.