Il conflitto tra i commissari della Tirrenia in Amministrazione Straordinaria (AS) e il Gruppo Onorato, che controlla la compagnia dopo la sua privatizzazione non trova tregua, anzi diventa sempre più aspro nelle aule giudiziarie. Al centro della vertenza ci sono i 180 milioni di euro che Onorato deve ancora dare ai commissari come saldo dell'acquisizione di Tirrenia e che ora i commissari vogliono ottenere tramite una nuova azione legale presentata al Tribunale di Milano, che già deve decidere se accogliere il piano presentato da Cin il 24 maggio per svitare la liquidazione e proseguire così l’attività. La causa si basa sui rapporti finanziari tra le società del Gruppo Onorate che secondo i Commissari starebbero ostacolando la restituzione del debito.
I legali di Tirrenia AS chiedono ai giudici di analizzare perché Cin non abbia ancora recuperato 128 milioni che le deve Moby, come risulta dal bilancio del 2019, nonostante a quella data Cin mostrasse un debito complessivo di 300 milioni. Questo debito deriva dalla riscossione da parte di Moby di viaggi sulle navi Tirrenia, che non le sono mai stati girati. Ci sarebbero anche discordanze sul debito tra il piano presentato da Cin nel piano di concordato (minore di quattro milioni) e quello presente nel piano di concordato di Moby. L’obiettivo dei legali sarebbe ottenere dal Tribunale un’ordinanza esecutiva nei confronti di Moby per 43,8 milioni e l’obbligo di liquidare i suo debito nei confronti di Cin, così da recuperare il credito di Tirrenia AS verso Cin. Inoltre, chiedono un risarcimento a Onorato Armatori per errori nelle scelte strategiche.
Giri finanziari a parte, il nodo della questione è il piano di concordato presentato da Cin per Tirrenia, che prevede la rinunzia da parte dei Commissari di circa il 70% del credito. Una richiesta finora sempre rifiutata dai Commissari, che evidentemente stanno cercando le risorse all’interno del Gruppo Onorato. Se i giudici rifiuteranno il piano di concordato Si arriverebbe alla liquidazione di Tirrenia, con un pesante impatto occupazionale. L’alternativa sarebbe che Cin presentasse un nuovo piano che soddisfi i Commissari.