L’aumento dei noli e i ritardi negli approdi nel trasporto marittimo di container tra Cina ed Europa stanno portando su queste rotte nuovi operatori, che finora ne erano esclusi perché hanno portacontainer piccole – e quindi teoricamente poco efficienti – rispetto ai colossi globali. Ma ora la domanda di stiva è così elevata che diventano produttive anche le navi feeder. Questa situazione ha spinto la compagnia italiana Rif Line Group – che ha sede a Fiumicino e opera con un migliaio di persone - ad avviare un servizio diretto tra la Cina e Civitavecchia. La prima nave è già salpata dal porto cinese di Shanghai e approderà in quello italiano il 13 settembre 2021.
Il servizio ha cadenza mensile e avviene grazie al noleggio a lungo termine delle due portacontainer da 1200 teu Iberian Express e Cape Flores. Grazie all’assenza di scali, le navi possono scaricare i container a Civitavecchia 25 giorni dopo la partenza da Shanghai, contro il 35-40 giorni dei vettori globali attivi sulla stessa tratta. La Cape Flores sta partendo porto cinese di Taicang (città-contea situata nella provincia di Jiangsu) e getterà l’ancora in Italia a fine settembre.
“Dopo l’esperienza causata della pandemia, dove a fare la differenza per non chiudere in perdita è stata la tipologia di merce trattata, quello che possiamo prevedere è che alcune aree diventeranno sempre più strategiche per il settore”, spiega Francesco Isola, amministratore delegato RIf Line. “In particolare, la Cina, tra le grandi economie sviluppate, è stata l’unica ad aver registrato tassi di crescita positivi nel 2020”.
Il porto di Civitavecchia è scelto perché secondo Unindustria la Cina è il secondo mercato di provenienza delle merci per il Lazio, dietro solo agli Stati Uniti per quanto riguarda le regioni extraeuropee. “Per questo la società, tenendo conto del trend, ha deciso di supplire ai collegamenti organizzati saltuariamente nei mesi passati da alcuni colossi del settore (come Dvs, Geodis e Bollorè Logistics) e a quelli più recenti avviati da alcuni proprietari di cargo (come Walmart e Home Depot)”, precisa la compagnia.
Sulla sostenibilità economica di usare navi feeder su rotte oceaniche, Rif Line spiega che “la convenienza economica di un progetto tanto importante nasce, tra i tanti fattori studiati dalla società, dal monitoraggio delle tariffe per spedire le merci (ormai arrivate a un livello particolarmente elevato) e si va a sommare alla precisa scelta strategica di offrire ai clienti (che spediscono o ricevono) un servizio più rapido visto il valore aggiunto del collegamento diretto tra l’Oriente e il Belpaese, assicurando così un tempo di transito significativamente inferiore rispetto a quelli attualmente offerti dai vettori attivi nel commercio tra Asia ed Europa. L’azienda, tra l’alto, sta valutando la possibilità, in un prossimo futuro, di aumentare la frequenza del servizio e il numero di porti da raggiungere”.