C’è un aspetto della pandemia di Covid-19 poco conosciuto fuori dall’ambiente marittimo ma che sta causando gravi problemi a migliaia di persone. È il confinamento dei marittimi a bordo delle navi, che secondo l’International Labour Organization interessa tra 150mila e 200mila persone in tutto il mondo. L’organizzazione chiede ai Governi e alle Autorità sanitarie e marittime a trovare una soluzione per una categoria che è fondamentale per assicurare i flussi dei beni di prima necessità durante la pandemia.
Il problema principale è la sospensione dei cambi d’equipaggio sulle navi, che “imprigiona” i marittimi in servizio all'inizio dell’emergenza a tempo indeterminato. L’Ilo ha lanciato il primo allarme alla fine di aprile e in un mese non solo non sono state trovate soluzioni, ma la situazione sta peggiorando. Molti marittimi avevano già completato i loro turni quattro mesi fa, ma i contratti sono stati prorogati per l’emergenza. L’organizzazione sottolinea che sono stati segnalati numerosi casi di esaurimento fisico e di salute mentale, con conseguenze anche sull’operatività e sulla sicurezza della navigazione.
Mentre i marittimi imbarcati sono costretti a lavorare oltre il loro normale turno di servizio, i loro colleghi che avrebbero dovuto rilevarli sono a terra e in molti casi senza reddito. L’Ilo chiede che tutti i marittimi siano considerati “lavoratori chiave”, esonerandoli così dalle restrizioni allo sbarco e al loro trasferimento, facilitando il ricambio degli equipaggi. La stessa richiesta è stata avanzata dall’ International Chamber of Shipping fin da marzo.
In Italia questo problema è segnalato dall’associazione degli armatori Confitarma. Secondo la confederazione, oltre tremila marittimi italiani sarebbero confinati in quattrocento navi, senza riuscire a sbarcare, mentre altrettanti lavoratori sono bloccati in Italia senza poter dare loro il cambio. Il 16 giugno scadrà la proroga dei contratti dei marittimi imbarcati stabilita da armatori e sindacati proprio per la pandemia, col rischio che le navi restino ferme nei porti.