La società terminalista turca Yilport ha vinto la prima battaglia legale per la concessione dell'intero Molo Polisettoriale del porto di Taranto quando i giudici amministrativi di Legge hanno respinto la richiesta di sospensiva presentata da un altro partecipante alla gara indetta dall'Autorità Portuale del Mar Ionio, il consorzio Southgate Europe Terminal. Ma questo è solo il primo passo della vicenda legale, perché il Tar di Lecce deve ancora decidere sul merito della questione e lo farà in un'udienza prevista per il 5 giugno 2019.
Intanto, però, l'Autorità portuale può continuare la procedura di assegnazione e ha dichiarato in una nota che "il provvedimento di cui trattasi conferma la legittimità dell'azione amministrativa e della scelta effettuata nel preminente interesse pubblico", precisando che "alla luce dell'esito di tale fase processuale e in considerazione della chiara e netta motivazione del provvedimento, l'ente si avvia a completare le attività propedeutiche alla sottoscrizione della concessione ed all'avvio dell'operatività del terminal, infrastruttura cardine per lo sviluppo economico ed occupazionale del porto, del territorio jonico e della istituenda Zona Economica Speciale interregionale".
Sul versante sindacale, a dicembre 2018 è avvenuto il primo incontro tra le sigle confederali e il terminalista turco e il secondo è previsto alla metà di marzo per discutere il piano industriale destinato a riportare i container nel porto pugliese. Oggi, i cinquecento ex dipendenti di Taranto Container Terminal, società liquidata, sono in cassa integrazione. dall'incontro di dicembre è emerso che Yilport intende avviare i traffici dalla primavera con servizi feeder, in attesa che finiscano i dragaggi per portare il fondale a 16,5 metri per accogliere portacontainer più grandi. L'obiettivo del terminalista è raggiungere 1,6 milioni di teu entro il 2024 e 2,6 milioni entro il 2036, per toccare i quattro milioni nel 2045.
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