Il quotidiano di Hong Kong Ta Kung Pao, ritenuto vicino alle posizioni del Governo cinese, è tornato il 21 marzo 2025 sulla vendita di Hutchison Port – controllata dal conglomerato CK Hutchison Holdings - al consorzio formato da BlackRock e Msc. Le società hanno raggiunto un accordo preliminare, che però dovrà essere ratificato i 2 aprile. Il giornale aveva già attaccato l’intesa e proprio sulla sua conferma è tornato nel nuovo articolo, per chiedere a CK Hutchison Holdings di “fermare la transazione e non fare calcoli sbagliati”. Nel testo, il giornale parla di “svendita nazionale” e di “errore strategico”.
L’operazione rappresenta la parte centrale di un più ampio piano di dismissioni con cui CK Hutchison punta a cedere 43 infrastrutture portuali al di fuori di Hong Kong e della Cina continentale, con un ricavo stimato superiore a 19 miliardi di dollari in contanti. Ma l’accordo - salutato positivamente dal presidente statunitense Donald Trump come una “riacquisizione di controllo” americano su un nodo strategico - è stato definito dal Ta Kung Pao una minaccia diretta alla sovranità, alla sicurezza e agli interessi economici della Cina. L’editoriale parla senza mezzi termini di “svendita del popolo cinese” e di “servilismo senza spina dorsale” nei confronti degli Stati Uniti.
Pur senza menzionare espressamente CK Hutchison Holdings, il giornale identifica chiaramente BlackRock come acquirente, e definisce la transazione “una manifestazione concreta della strategia americana per esercitare pressione sulla Cina controllando porti chiave”. Il giornale identifica il Canale di Panama (ai cui due sbocchi atlantico e pacifico operano due terminal container che fanno parte della cessione) come un asset di importanza strategica per la Cina, che ne è il secondo maggiore utilizzatore al mondo. La vendita dei porti — secondo il giornale — potrebbe causare un incremento dei costi logistici per le imprese cinesi e ostacolare lo sviluppo del settore manifatturiero e dell’export.
Le accuse riportate dall’articolo del 21 marzo sono pesanti: “Non è un’esagerazione dire che la transazione porterà problemi infiniti all’economia e agli interessi nazionali della Cina una volta completata”. Il testo sottolinea inoltre che la cessione potrebbe violare le leggi di Hong Kong sulla salvaguardia della sicurezza e dello sviluppo nazionale, alludendo a possibili ripercussioni legali.
Anche alcune figure istituzionali, come il leader di Hong Kong John Lee, hanno espresso critiche indirette alla vendita, contribuendo ad amplificare la pressione pubblica e politica sull’azienda. Nel frattempo, alcune Agenzie statali cinesi hanno avviato accertamenti sull’accordo, esaminando eventuali violazioni in materia di sicurezza nazionale o antitrust.