L'industria beneficia di prezzi per la logistica troppo bassi, secondo Stefano Messina, presidente di Assarmatori: "È giunto il momento in cui il trasporto debba a costare di più, perché oggi è troppo basso per l'industria", ha affermato l'armatore genovese dal palco di un convegno dedicato alla sostenibilità della logistica organizzato alla Spezia nell'ambito di Bilog. Nel suo intervento, Messina ha posto l'accento sulla sostenibilità economica del trasporto merci, un aspetto non secondario rispetto alla sostenibilità ambientale o sociale richiamata poco prima da Nereo Marcucci, past president di Confetra.
Messina ha aggiunto che "inizia una frenata all'eccesso di capacità nel trasporto marittimo di container" e questo non può che far piacere alle compagnie di navigazione, che potranno così rialzare i noli dopo anni di sofferenza. Marcucci ha poi focalizzato l'attenzione sulla sostenibilità sociale del trasporto merci, enfatizzando lo scarso interesse alla creazione di valore e di occupazione da parte di molti operatori: "La logica delle acquisizioni verticali e orizzontali nel settore dei container è solo quella di asfaltare" ha detto riferendosi alle razionalizzazioni di risorse (in particolare umane) conseguenti a fusioni e acquisizioni fra società. "Nei porti italiani vedo un rischio di monopoli non solo del lavoro e della ricchezza ma anche della sovranità nazionale", ha concluso Marcucci.
Daniele Rossi, presidente di Assoporti, ha posto alcune domande: "Siamo sicuri di essere sulla strada giusta in tema di sostenibilità dei trasporti e dei porti in Italia? Mi domando se sia giusto inseguire la bulimia di container dei porti del Nord Europa prestandoci a questa smania espansionistica infrastrutturale cinese. Forse è il momento di fermarsi a pensare se e quali opere sono necessarie nel nostro Paese. Non conviene semmai scommettere di più sul trasporto ferroviario?". Una riflessione condivisa anche da Marcucci, che ha suggerito di ripartire dal programma d'interventi Connettere l'Italia partorito dal ministero dei Trasporti sotto la guida dell'allora ministro Delrio.
Tra i relatori del convegno c'era Zeno D'Agostino, presidente dell'Autorità portuale di Trieste e vicepresidente di Espo, che ha affermato: "In tema di sostenibilità, l'indirizzo e il contributo principale deve arrivare dal pubblico, non possono essere solo i privati a farsene carico. Il pubblico deve avere più conoscenze e competenze della materia". Anche D'Agostino si è soffermato sul gigantismo navale sostenendo che "con navi portacontainer da 24mila teu non c'è nessun vantaggio operativo. Semmai si generano diseconomie di scala sul lato terra che gli stessi vettori, in molti casi attivi anche come terminalisti, devono poi fronteggiare. Il gigantismo navale prosegue perché in Asia il mercato della cantieristica è drogato da paesi come Cina, Corea e Giappone. Con una nave da 24mila teu il costo medio di ogni container trasportato è la stessa che si ottiene con navi da 18mila teu".
Nicola Capuzzo
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