La Brexit ha scatenato la guerra sui diritti di pesca nella Manica tra Francia e Gran Bretagna. Protestano i pescatori francesi, perché Londra ha limitato le loro attività nelle proprie acque territoriali riducendo le autorizzazioni rispetto allo scorso anno. E per protestare contro questa situazione, i pescatori francesi stanno anche bloccando il flusso delle merci tra i due Paesi. Già nell’aprile 2021 fermarono i camion che importavano pesce britannico destinato ai lavorazione francesi e il 26 novembre hanno ampliato l’azione bloccando con i pescherecci gli accessi del porto di Calais e deglialtri scali francesi da dove partono i traghetti per la Gran Bretagna, come Saint Malo e Ouistreham. I manifestanti hanno impedito da terra anche l'accesso al terminal ferroviario di Calais da dove partono i treni che viaggiano sotto la Manica.
Il blocco è stato piuttosto breve, è durato circa un'ora e mezza, causando ritardi agli imbarchi. Ma i pescatori hanno dichiarato che questa è stata una “azione simbolica” e che se non otterranno più licenze di pesca attueranno azioni più drastiche (“mostreremo i denti”, hanno affermato). Questa mobilitazione arriva proprio il giorno successivo allo scontro politico tra Parigi e Londra sulla gestione dei migranti che attraversano la Manica a bordo di piccole imbarcazioni.
Il numero delle imbarcazioni che affrontano la traversata, breve ma pericolosa, è aumentato progressivamente dal 2018, ossia da quando la stretta dei controlli ha reso molto difficile tentare il passaggio clandestino sui camion e sui treni in partenza da Calais. Il 24 novembre sono morti almeno 27 migranti in un naufragio nella Manica, portando questo fenomeno sulle prime pagine dei giornali e acuendo le tensioni tra i due Paesi.