La crisi della compagnia sud-coreana sta precipitando sempre più rapidamente e le notizie si susseguono dopo l'annuncio che il Consiglio d'Amministrazione ha approvato la richiesta di amministrazione controllata. I timori di un imminente fallimento stanno spingendo alcuni porti a vietare l'accesso alle portacontainer della compagnia per timore di un'insolvenza sulle tasse e sui servizi portuali. Fonti statunitensi segnalano tre navi ferme al largo del complesso di Los Angeles-Long Beach e una a British Columbia, in Canada più una quinta a Singapore. Fonti cinesi affermano che dieci navi sarebbero bloccate anche in Cina. Nello stesso porto sud-coreano di Busan, i portuali non stanno lavorando sulle navi Hanjin per il mancato pagamento dei servizi.
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Il Governo sud-coreano sta cercando di salvare la compagnia o almeno di evitare il rallentamento delle esportazioni marittime causato dall'ancoraggio delle portacontainer. Pare che il compito di salvare Hanjin Shipping sia stato affidato all'altra importante compagnia del Paese, la Hyundai Merchant Marine, che secondo alcune fonti avrebbe programmato d'inserire tredici portacontainer in più per supplire alle carenze di Hanjin: tre viaggerebbero dal 9 settembre tra Asia e Stati Uniti e altre nove qualche giorno più tardi tra Asia ed Europa.
Ma l'intervento di Hyundai Merchant Marine potrebbe essere più incisivo: la mattina del 1° settembre il giornale sud-coreano BusinessKorea afferma che i creditori e le Autorità finanziarie coreane spingono per la cessione degli asset di Hanjin Shipping a Hyundai Merchant Marine. In questo modo, si eviterebbe la fusione tra le società, considerando che la stessa Hyundai Merchant Marine sta vivendo una fase di ristrutturazione del debito.
La decisione è attesa dagli oltre ottomila shipper che utilizzano le portacontainer di Hanjin Shipping, che offrono una stiva totale di 540mila teu. In caso di blocco totale delle attività, questo mezzo milione di teu dovrà trovare nuove stive in piena stagione di picco del traffico globale di container, che va da agosto a ottobre. Un aiuto potrebbe arrivare anche dall'alleanza CKYHE, cui appartiene la stessa Hanjin Shipping.
Per comprendere l'importanza del servizio di Hanjin Shipping, basti pensare che la compagnia trasporta tra il 15% e il 20% delle esportazioni del colosso LG verso l'America. Secondo fonti governative, il 70% delle merci esportate dalla Corea del Sud viaggia in mare e Hanjin Shipping ne trasporta il 6%. E dopo la decisione di ricorrere all'amministrazione controllata, i noli marittimi in uscita dal Paese sono aumentati del 50%, secondo fonti citate dal Korea Economic Daily.
Gli asset che Hyundai Merchant Marine potrebbe rilevare da Hanjin Shipping sono, secondo BusinessKorea, 37 portacontainer (tra cui nove da 13mila teu), i terminal Long Beach Container Terminal, Gwangyang Terminal e HPC Terminal, la rete di vendita e il personale. Ciò comprenderebbe le settanta rotte oceaniche servite da Hanjin Shipping.
La crisi di Hanjin Shipping coinvolge anche l'Italia e non solo perché alcune portacontainer scalano nei porti della Penisola. La compagnia sud-coreana ha una presenza diretta tramite Hanjin Italy, che ha sede a Genova e un centinaio di dipendenti: 86 nel capoluogo ligure, sei nell'ufficio di Milano e dodici in quello di Napoli. Hanjin Italy è nata nel 2007 dall'acquisizione di Gastaldi. Sono in corso riunioni tra i sindacati e i dirigenti italiani, ma fincheè non sarà chiarito l'esito della casamadre è difficile porre le basi per una trattativa.
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