La ricerca mostra che i flussi commerciali che interessano l'intero Mediterraneo sono in forte crescita da tempo: il traffico delle merci è più che raddoppiato (+123%) negli ultimi tredici anni e dal 2015 ha aumentato la quota nelle rotte globali dal 15% al 19%. In particolare, il traffico dal Golfo Persico è aumentato del 160% e quello dal Medio ed Estremo Oriente del 92%. Ancora più impressionante è la crescita del traffico di container: a fronte dei 9,1 milioni di teu che hanno raggiunto i primi trenta porti del Mediterraneo nel 1990, nel 2014 si sono raggiunti i 44 milioni di teu. Quasi quattro volte di più (+382%).
Questa crescita ha aumentato anche il peso dei porti mediterranei rispetto a quelli del Nord Europa: i primi hanno aumentato la quota del traffico container del sei percento rispetto al 2008, raggiungendo il 33%, mentre i secondi hanno perso il cinque percento. Ma non tutti i porti del Mediterraneo ricevono uguali benefici da questa tendenza in crescita. Accelerano soprattutto quelli della sponda meridionale, trainati dal marocchino TangerMed. Questo porto ha superato nel 2014 i tre milioni di teu, aumentando la movimentazione del 20,7% rispetto all'anno precedente e raggiungendo una quota nel Mediterraneo del dieci percento.
Crescono in modo forte anche il Pireo, che nel 2014 ha movimentato 3,1 milioni di teu (a scapito anche di Taranto, che ha chiuso il terminal container) e quadruplicando la movimentazione in vent'anni, lo spagnolo Algeciras, che ha movimentato 4,3 milioni di teu, e l'egiziano Port Said, che ha toccato i quattro milioni di teu. Il raddoppio del Canale di Suez, previsto per l'inizio di agosto, potrà aumentare ancor più il passaggio di container dal Mediterraneo.
In questa situazione, i porti italiani restano al palo, mentre la riforma portuale arranca tra annunci e polemiche. Oltre che le banchine, il rilancio degli scali italiani coinvolge l'intera filiera logistica che porta i contenitori a destinazione. Lo studio di SRM mostra che una portacontainer da 20mila teu può attivare quattordici treni, mille veicoli industriali e 12 navi feeder.
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