Il traffico di container nel porto di Taranto sembra lentamente riprendere, sia sul fronte marittimo che su quello terrestre. Dal mare, la compagnia marittima italiana Kalypso ha portato la seconda portacontainer sulle banchine pugliesi: è la Highway, che ha toccato il San Cataldo Terminal Terminal nell’ambito della linea Marco Polo, che collega l’Estremo Oriente all’Italia. A terra, attendeva i container un treno di venti carri, che dopo avere caricato i contenitori ha viaggiato lungo la dorsale adriatica per raggiungere Bologna, dopo un viaggio di dodici ore. In precedenza, dal porto tarantino erano partiti due convogli per Padova.
Ma il terminal container di Taranto ha aperto un’altra rotta ferroviaria, questa volta verso nord-ovest. Sono infatti partiti due treni per Frosinone, sempre per servire i container trasportati su mare da Kalypso. Questi servizi sono operati dalla compagnia ferroviaria Ferrotramviaria, che serve lo scalo pugliese insieme a Mercitalia e Gts, che hanno aperto la rotta per Bari.
Intanto prosegue il confronto sul piano industriale del terminal tra la società terminalista controllata dalla turca Yilport, l’Autorità portuale e i sindacati. Nel 2022, il porto di Taranto ha diminuito il traffico complessivo delle merci del 16,6%, toccando i 14,6 milioni di tonnellate, rispetto al 2021 e del 7,6% rispetto al 2020, restando anche sotto rispetto all’anno prepandemico 2019 del 19,6%.
L’unica voce positiva è quella dei container, su cui si basano le aspettative sul futuro del porto. Nel 2022 il terminal container ha movimentato 284mila tonnellate, con un aumento del 93,4% sull’anno precedente. È un risultato importante, nonostante i numeri ancora modesti rispetto all’impianto e alla sua posizione nel Mediterraneo, perché il traffico di contenitori era stato azzerato.