Durante una conferenza stampa che si è svolta il 16 giugno 2021, il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha confermato gli investimenti per potenziare i porti di Stettino e Świnoujście con lo scopo di accogliere navi di maggiori dimensioni. Per quanto riguarda il trasporto di container, Varsavia punta sullo scalo di Świnoujście, che sorge nell'estremità nord-occidentale del Paese, al confine con la Germania e dove già opera un terminal ro-ro. Il potenziamento comporta lo scavo dei fondali a 17 metri e l’ampliamento a 500 metri di un canale, con l’obiettivo di raggiungere una capacità di due milioni di teu l’anno.
Il progetto prevede la costruzione di un nuovo terminal container con un molo lungo 1400 metri e largo 5050 metri, che permetterà l’approdo contemporaneo di due portacontainer, una lunga fino a 400 metri e l’altra fino a 200 metri, che sono le maggiori oggi operanti nel Mar Baltico. Inoltre è previsto un retroporto di 400 ettari. L’Autorità portuale Szczecin and Świnoujście Seaports Authority ha già indetto la gara per la concessione del nuovo terminal.
Per il porto di Stettino il programma governativo, denominato Polski Ład, stanzia fondi per ampliare a 200 metri il canale di Dębicki, ricostruire alcune banchine e migliorare i collegamenti stradali, mentre altri fondi sono dedicati ai collegamenti ferroviari di entrambi i porti. Per Stettino l’obiettivo è raddoppiare l’attuale traffico di merci.
La realizzazione del grande porto container di Świnoujście ha però raccolto aspre critiche dal partito dei Verdi tedesco, che molto probabilmente sarà al Governo federale in Germania dopo le elezioni del prossimo settembre. Gli ambientalisti contestano la distruzione di una foresta costiera primordiale per realizzare il retroporto e l’inquinamento causato dalla navi sulle coste tedesche e sull’isola di Usedom, dove sorgerà il terminal, condivisa tra Germania e Polonia. Una convenzione prevede la consultazione reciproca e la valutazione congiunta dell’impatti ambientale, azioni che finora non sono avvenute. La questione riguarda anche la normativa ambientale comunitaria Espoo e quindi i Verdi vogliono portarla all’attenzione dell’Europarlamento.