L’offensiva iniziata dagli Houthi contro le navi che transitano davanti alle coste dello Yemen, attuata come supporto ai palestinesi dopo l’invasione israeliana da Gaza, sembra intensificarsi e colpire non solo le navi che ritengono n qualche modo connesse a Israele, ma anche quelle apparentemente non legate allo Stato ebraico.
Il 15 dicembre 2023, la portacontainer Al Jasrah di Hapag-Lloyd, che ha capacità di 14.500 teu, è stata colpita da un missile o un drone sulla fiancata sinistra, causando un incendio, senza comunque provocare vittime. Un portavoce di Hapag-Lloyd ha dichiarato che la compagnia “adotterà misure aggiuntive per garantire la sicurezza dei nostri equipaggi".
Il 15 dicembre sono apparse notizie contrastanti su altre portacontainer. Gli yemeniti hanno dichiarato di avere colpito due navi di Msc, la Platinum III e l’Alanya, e la Maersk Gilbratar. La compagnia svizzera ha smentito l’accaduto, almeno per la Alanya. Pare che invece la Platinum III sia riuscita a evitare l’impatto. Anche Maersk ha smentito la notizia che la sua portacontainer sia stata colpita da un missile.
Ad aumentare la tensione nell'area c’è il ritorno dei pirati somali, che hanno abbordato la rinfusiera Ruen, con stazza di 41.600 tonnellate, di proprietà della compagnia bulgara Navibulgar. L’equipaggio è riuscito a salvarsi dalla cattura rinchiudendosi nella cittadella, ma l’evento è ancora in corso. In questo caso, l’obiettivo sarebbe ottenere un riscatto.
Gli Houthi usano il canale radio Vhf 16 per intimare alle navi in transito di allontanarsi dalle coste dello Yemen e ammoniscono che gli attacchi con missili e droni continueranno. Una situazione che ha spinto gli Stati Uniti ha organizzare una squadra militare per proteggere la navigazione.