Il ministero della Transizione Ecologica (ex Trasporti) ha stanziato 270 milioni di euro per il programma Green Ports, dedicato a progetti per lo sviluppo dell’intermodalità e della logistica nei porti italiani, incentivando l’uso di energie rinnovabili e tecniche di efficienza energetica. Ma secondo una denuncia di Uniport (associazione che raccoglie le imprese portuali) il bando esclude le Autorità di Sistema Portuale del Sud, affermando che possono partecipare solo quelle del Centro-Nord. Con conseguente discriminazione delle relative imprese portuali, che sono le beneficiarie indiretti delle risorse.
Il motivo di questa esclusione è che il Mezzogiorno beneficia già di un precedente bando di tipo Pac, per il periodo 2014-2020. Ma ciò, secondo Uniport, “non può costituire una scusante l’utilizzazione della misura citata, essendo quest’ultima slegata dall’evento pandemico, evidentemente successivo al seiennio di aiuti comunitari, per il quale è stato approvato l’intervento straordinario del Pnrr le cui articolazioni sono finalizzate alla ripresa economica di tutto il territorio nazionale e a mitigare gli effetti negativi della crisi economica indotta dalla chiusura di molte attività a causa del Covid 19”.
L’associazione aggiunge che il bando precedente è scaduto e riguardava solo le Autorità di Sistema Portuale, senza coinvolgere i terminal portuali. Quindi non si può considerare come compensazione. Il presidente di Uniport, Federico Barbera, chiede quindi al Governo di “rimediare a questa incongruenza, ampliando la platea beneficiari di questo bando a tutto il territorio nazionale, sicuramente in un successivo provvedimento, al fine di estendere queste opportunità anche ai terminalisti del Sud Italia, che non hanno beneficiato di risorse per lo sviluppo”, precisando che questa è “una incongruenza inspiegabile anche alla luce del fatto che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza vede nel rilancio del Sud Italia una delle sue principali missioni”.