Le prime informazioni da parte sindacale sullo sciopero indetto per oggi da cinque sigle (oltre alle tre confederali anche UGL e SUL) si riferiscono al secondo e terzo turno e agli uffici e mostrano un'adesione pressoché totale. I sindacati prevedono che quest'adesione si ripeterà anche nei turni successivi, bloccando il MedCenter per l'intera giornata. A mezzogiorno è programmata anche una manifestazione davanti alla sede del Consiglio Regionale della Calabria, mentre si svolgerà una riunione convocata dal presidente della Regione Mario Oliverio per parlare proprio dei 442 esuberi annunciati da MCT e che per un anno si risolvono in cassa integrazione a rotazione.
La crisi dello scalo calabrese è certificata anche da Bankitalia, che lo cita nel rapporto annuale della filiale di Catanzaro. Dopo avere premesso che "secondo i dati dell'Autorità portuale nel 2015 il traffico di container nel porto di Gioia Tauro è calato sensibilmente (-14,2 per cento)", Bankitalia aggiunge che "sull'attività dello scalo continuano a pesare diversi fattori di debolezza che già negli ultimi anni ne hanno frenato lo sviluppo".
Bankitalia considera, tra le cause della crisi di Gioia Tauro, importanti cambiamenti strutturali avvenuti nel Mediterraneo, tra cui l'aumento della capacità di movimentazione in Spagna, nel Nord Africa, a Malta, in Grecia e in Turchia. Ma l'istituto sottolinea anche fattori locali, come la "scarsa presenza di attività di trasformazione nel retro porto e la distanza dai principali mercati nazionali e internazionali, acuita dalla scarsa dotazione infrastrutturale, in particolare ferroviaria".
Bankitalia prosegue denunciano i ritardi nell'applicazione dell'accordo di programma quadro per la creazione di un polo logistico e intermodale dietro al porto, firmato nel 2010: "prevedeva venti interventi per un ammontare di risorse pari a 495 milioni di euro, da destinare a infrastrutturazione a mare (71 milioni), incentivi per le imprese (55 milioni), servizi (20 milioni), intermodalità e infrastrutturazione a terra (rispettivamente, 57 e 292 milioni). Secondo gli ultimi dati disponibili, solo gli interventi relativi all'infrastrutturazione a mare registrano un livello di avanzamento significativo. Per quanto riguarda l'intermodalità a novembre 2015 si è infine conclusa la gara finalizzata all'esecuzione e gestione del nuovo terminal ferroviario, i cui lavori dovrebbero terminare nel 2017. Il pieno sviluppo del trasporto intermodale di merci rimane però subordinato al completamento degli investimenti previsti sulla rete ferroviaria nelle direttrici Gioia Tauro-Salerno e Gioia Tauro-Taranto-Bari". È bloccata anche la creazione di una Zona economica speciale (Zes), che dovrebbe essere attivata da un disegno di Legge presentato dalla Regione Calabria in Parlamento, dove è rimasto fermo.
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