Le Autorità cinesi hanno allentato le restrizioni a Shanghai (che dovrebbero terminare il 1° giugno 2022) dovute alla Covid-19 e anche il porto sta tornando a un regime di attività normale. Secondo la dichiarazione di un funzionario del ministero dei Trasporti, Li Huaqiang, riportate il 26 maggio 2022 dall’agenzia Bloomberg, il flusso giornaliero dei container è tornato al 95,3% del livello ritenuto normale. Più in generale, dal 1° al 24 maggio il flusso di contenitori nei principali porti della Cina è aumentato del 4,2% rispetto ad aprile, anche se resta di quasi l’uno percento inferiore a quello di maggio 2021.
Ma la ripresa dell’attività nel porto di Shanghai non porta necessariamente alla normalità l’intero flusso dei container, per problemi a terra e in mare. Nel primo caso, sussiste ancora una carenza di autisti di veicoli industriali, che rallenta il traffico di container da e per il porto. Secondo la società pechinese G7 Connect, nelle prime tre settimane di maggio gli indicatori dell’autotrasporto di Shanghai mostrano un ulteriore crollo dell’81% rispetto allo stesso periodo del 2021, dopo un -84% avvenuto ad aprile.
Inoltre, l’accumulo di contenitori per l’esportazione nelle banchine di Shanghai causerà ritardi nella loro consegna che si ripercuoteranno per mesi. Inoltre, quando anche tutte le fabbriche chiuse o che hanno ridotto la produzione riprenderanno a funzionare regolarmente, ci sarà un intasamento sia delle loro linee di rifornimento di materie prime o componenti, sia della logistica in uscita per i prodotti finiti. La società Drewry Shipping Consultants stima che il porto di Shanghai abbia un arretrato di almeno 260mila teu accumulato nelle esportazioni solo nel mese di aprile, aggiungendo che “anche se tutte le limitazioni causate dalla Covid-19 dovessero terminare oggi, la prevedibilità e la capacità del sistema di distribuzione dei container sarebbero messe a rischio durante la stagione di punta estiva".