Dal 2019 il porto di Taranto avrà un asset in più da giocare nel panorama competitivo nazionale e internazionale: la ferrovia. In occasione di un convegno organizzato nella città jonica dal Centro Studi SRM e dalla locale Autorità di Sistema Portuale, il direttore commerciale ed esercizio rete di RFI, Gianpiero Strisciuglio, ha spiegato ciò che Rete Ferroviaria Italiana sta facendo per migliorare l'accessibilità ferroviario dello scalo pugliese lungo i principali corridoi europei delle reti Ten.
Due in particolare saranno gli interventi pianificati nei prossimi anni dal gestore dell'infrastruttura nel Mezzogiorno, con particolare riferimento all'adeguamento della sagoma limite che renderà possibile trasportare i semirimorchi e i container high cube (con altezza massima allo spigolo fino a 4 metri) sulle linee Pescara-Bari Lamasinata (fine lavori 2017), Bari-Taranto (fine lavori 2018) e Taranto-Gioia Tauro (fine lavori 2019). Nel 2019, dunque, il porto di Taranto sarà direttamente collegato alla rete ferroviaria nazionale a fronte di un investimento complessivo di circa 25 milioni di euro.
Più nello specifico, il progetto di RFI prevede due interventi distinti di potenziamento: il primo relativo alla stazione di Cagioni e il secondo a quella di Taranto, a servizio del terminal portuale. Per la stazione di Cagioni, che rappresenta lo scalo ferroviario del Terminal Container Taranto (TCT), è prevista la centralizzazione dei binari di presa e consegna e l'adeguamento del modulo dei binari, per poter accogliere convogli lunghi fino a 750 metri.
Nella stazione di Taranto è prevista la realizzazione di tre nuovi binari (lunghezza 750 metri) a completo servizio del porto, per l'arrivo e la partenza dei treni merci. Questi interventi sono tesi a potenziare l'offerta per il trasporto merci su ferrovia e a minimizzare i costi di manovra in ambito portuale.
All'evento organizzato da Srm e dall'ASP era presente anche Emanuele Grimaldi, presidente di Confitarma e amministratore delegato dell'omonimo gruppo armatoriale napoletano, che ha sottolineato l'importanza del cabotaggio marittimo continentale e a proposito degli investimenti previsti dal suo gruppo ha spiegato: "Contiamo d'investire un miliardo di euro già da quest'anno per la costruzione di nuove navi da utilizzare in questo progetto. Saranno unità con caratteristiche molto innovative: grande resa produttiva, perché trasporteranno il doppio delle merci, ma, soprattutto, emissioni ancora più basse, stimiamo il 50 per cento in meno rispetto alle navi che hanno già basse emissioni".
Nicola Capuzzo
© TrasportoEuropa - Riproduzione riservata - Foto di repertorio
Segnalazioni, informazioni, comunicati, nonché rettifiche o precisazioni sugli articoli pubblicati vanno inviate a: redazione@trasportoeuropa.it
Puoi commentare questo articolo nella pagina Facebook di TrasportoEuropa
Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità sul trasporto e la logistica e non perderti neanche una notizia di TrasportoEuropa? Iscriviti alla nostra Newsletter con l'elenco ed i link di tutti gli articoli pubblicati nei giorni precedenti l'invio. Gratuita e NO SPAM!