Il porto di Venezia ha reso digitali le procedure doganali attraverso un sistema informatico sviluppato in modo congiunto dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale e dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli, col sostegno operativo della Guardia di Finanza. La nuova procedura è diventata operativa in fase sperimentale a novembre 2021 e vi stanno aderendo progressivamente gli operatori portuali, con la collaborazione delle associazioni di trasportatori, spedizionieri e doganalisti.
Gli scopi della nuova procedura informatica sono ridurre i tempi di attraversamento dei valichi portuali da parte dei veicoli industriali e la congestione negli spazi interni, digitalizzare il “visto uscire” dallo Stato e seguire dal punto di vista doganale e logistico i flussi delle merci che hanno importanza per le Dogane. Il sistema si chiama Port Tracking ed è sviluppato nella logistica dell’Internet delle Cose. Secondo l’Autorità portuale, questa procedura ridurrà il tempo di transito dei veicoli container che escono dal varco di via del Commercio fino al 68%. Ora il sistema è attivo solo in questo varco, ma a febbraio 2022 sarà applicato anche a quello di via dell’Azoto e poi al pagamento delle tasse portuali per le merci che svolgono le pratiche doganali fuori dall’ambito portuale.
Davide Bellosi, direttore territoriale Veneto e Friuli Venezia Giulia dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli spiega che “si tratta di un progetto che punta alla completa digitalizzazione delle procedure doganali, dalla trasmissione del manifesto alla presentazione delle dichiarazioni doganali fino ai controlli in uscita dai varchi portuali, dematerializzando ed automatizzando tutti i passi previsti per l’ingresso delle merci extracomunitarie. Ciò significa un rapporto più evoluto con gli operatori, basato sull’interscambio telematico di dati, e minore invasività dell’attività di controllo, che grazie ad una più efficace analisi predittiva sarà sempre più mirata sulle spedizioni maggiormente a rischio. A regime, inoltre, il progetto di automazione dei varchi doganali consentirà lo sviluppo di ulteriori progetti di digitalizzazione, quali corridoi rapidi che consentano l’immediato spostamento della merce verso aree retroportuali o nodi logistici intermodali”.
“Il sistema di gestione informatizzata che avviamo consente un tracciamento dei flussi e delle merci in uscita dallo scalo veneziano in grado di rendere più efficaci ed efficienti i controlli e dunque più sicura, rapida e green la catena logistica”, aggiunge Fulvio Lino Di Blasio, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale. “Questo progetto rappresenta solo il primo passo di un programma che, insieme all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dovrà condurre il porto verso la piena digitalizzazione e s’inserisce in un percorso strategico più complessivo già avviato dall’Asp finalizzato a migliorare le prestazioni e aumentare la competitività dei nostri scali anche attraverso l’innovazione digitale”.