L'Autorità portuale di New York/New Jersey ha attivato un grande programma d'investimenti pubblici e privati per potenziare i collegamenti ferroviari, con lo scopo di rendere lo scalo atlantico il secondo più trafficato degli Usa, posizione oggi detenuta da quello pacifico di Long Beach. Dal punto di vista operativo, gli investimenti hanno l'obiettivo di raggiungere una movimentazione di 900mila unità intermodali l'anno su rotaia. Il primo passo è stato il completamento del terminal ExpressRail Port Jersey, gestito da GCT Bayonne, che si affianca a quelli di Elizabeth, Newark e Staten Island. Il secondo è il sistema di sollevamento del Bayonne Bridge, che permette il transito delle portacontainer più grandi. Il terzo passo è il potenziamento delle rete ferroviaria ExpressRail. Queste opere hanno portato il complesso portuale di New York-New Jersey a muovere 4,1 milioni di teu nel 2018 e questa crescita è proseguita anche nei primi mesi di quest'anno.
L'ingente investimento in ferrovia vuole ridurre il traffico dei veicoli industriali in un'area densamente popolata. Oggi, la gomma muove l'85% dei container che fanno capo al sistema portuale. Negli ultimi vent'anni, il porto ha investito sulla rotaia circa sei miliardi di dollari, di cui 1,7 miliardi per il Bayonne Bridge e 600 milioni per la rete ferroviaria portuale.
L'obiettivo di superare gli scali californiani è in realtà già stato raggiunto nei primi quattro mesi di quest'anno, ma lo scarto è ancora piccolo per poterlo confermare sull'anno: infatti il sistema portuale di New York-New Jersey ha movimentato da gennaio ad aprile 1.690.214 teu, contro 1.669.440 teu di Long Beach. "Il porto è stato per decenni la linfa vitale dell'economia regionale del New York-New Jersey, e il completamento di questo progetto ferroviario intermodale non potrà che contribuire a rafforzare la nostra già forte posizione di attrarre carichi internazionali destinati alla regione nord-est e oltre", ha dichiarato il presidente dell'Autorità Portuale, Kevin O'Toole.
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