I portuali spagnoli hanno vinto il braccio di ferro contro il Governo, che aveva presentato al Parlamento una radicale riforma del lavoro in banchina che avrebbe dovuto allineare la Spagna al resto dell'Unione Europea. Contro questa Legge, i sindacati avevano attuato alcuni scioperi a febbraio e avevano intensificato l'azione a marzo, stabilendo il fermo di lavoro a giorni alternati per buona parte del mese. Ma non hanno dovuto attuare completamente questa protesta, perché il 16 marzo 2017 il Parlamento ha votato contro la Legge con 175 voti, a fronte di 142 voti favorevoli e 33 astensioni.
Una netta vittoria che ha spinto la Coordinadora Estatal de Trabajadores del Mar, il sindacato che ha guidato la lotta, a sospendere tutti gli scioperi. È la prima volta dal 1979 che un decreto governativo è bocciato dal Parlamento e perfino il partito liberale Ciudadanos ha votato contro. Il sindacato chiede ora che si apra una trattativa "seria" per affrontare le richieste di Bruxelles.
La vertenza dei portuali spagnoli aveva ottenuto il sostegno anche di altre sigle, come l'International Dockworkers Council che aveva proclamato per la prossima settimana uno sciopero di tre ore nei porti europei e di un'ora in quelli del resto del mondo. Inoltre, i portuali portoghesi si sono rifiutati di scaricare le navi dirottate dagli scali spagnoli per lo sciopero. Lunedì ricominceranno le trattative con il Governo.
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