Il 22 settembre 2022 è terminato lo sciopero di dieci giorni dei lavoratori del porto di Livorno, indetto da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti per ottenere un aumento delle retribuzioni e provvedimenti per aumentare la sicurezza. Durante i primi otto giorni lo sciopero si è svolto per due ore al giorno, mentre il 21 e 22 è durato l’intero turno di lavoro, culminando in una manifestazione di trecento portuali davanti alla sede dell’Autorità portuale. Il segretario della Filt Cgil di Livorno, Giuseppe Gucciardo, ha annunciato che i lavoratori “organizzeranno altre forme di lotta”.
Tra i manifestanti c’erano anche lavoratori che secondo il sindacato sono precari da otto anni, con contratti che scadranno il 31 dicembre. “Bisogna superare il precariato in porto e questa deve essere l'occasione per mettere in campo percorsi, insieme all'Autorità di Sistema Portuale e agli operatori portuali per trovare soluzioni rapide e consentire a questi lavoratori una condizione di vita dignitosa per il loro futuro", ha dichiarato Gucciardo.
Sullo sciopero sono anche intervenute alcune associazioni degli operatori portuali. Il vice-presidente e direttore generale di Alis, Marcello Di Caterina, ritiene “controproducente” lo sciopero, mentre Uniport auspica la ripresa del confronto con i sindacati, spiegando che “continuare ad attribuire indistintamente ad intere categorie – armatori e terminalisti – in una fase così difficile non solo per l’Italia, la responsabilità di comportamenti che invece riguardano poche, singole realtà imprenditoriali, non solo è ingiusto e non corrisponde alla reale situazione, ma è anche pericoloso”.
Sullo sciopero sono intervenute pure le associazioni degli autotrasportatori Fita Cna e Anita di Livorno, affermando che lo sciopero ha danneggiato gravemente l’autotrasporto. In una nota, le due sigle scrivono che “non volendo entrare nel merito delle motivazioni specifiche legate alla sicurezza, alla salute ed al lavoro, temi anche dalle associazioni dell’autotrasporto sempre sollecitati, Fita e Anita hanno evidenziato come il prolungato sciopero sia stato attuato con modalità che hanno principalmente avuto ripercussioni negative sull’autotrasporto, creando disagi e danni economici alle imprese del settore ed ai loro lavoratori”.