Gli Houthi yemeniti hanno rivendicato tre attacchi a navi cargo in due giorni. Il più recente sarebbe avvenuto con lancio di missili e droni contro la portacontainer Msc Unific VI da 5.652 teu, che viaggia sulla rotta tra Gibuti, Colombo e Salalah. La nave è della Msc e batte bandiera della Liberia. Se confermato, questo sarebbe il secondo attacco contro questa nave, dopo quello rivendicato il primo luglio, insieme a quelli contro le chimichiere Delonix e Lucky Sailor e a una nave militare britannica.
Lo statunitense Centcom ha comunicato anche che il 15 luglio 2024 gli Houthi hanno lanciato un drone marittimo contro la petroliera Bentley I dell’armatore svizzero Navimar, che trasportava olio vegetale dalla Russia alla Cina. La nave non ha subito danni e prosegue il suo viaggio. Un altro drone marittimo ha colpito la petroliera Aframax, Chios Lion, dell’armatore greco Vafias. La nave avrebbe subito lievi danni e ha proseguito la navigazione in modo autonomo.
Ma non sono solo le navi a subire l’attività degli Houthi, che hanno rivendicato anche un attacco di droni contro il porto israeliano di Eliat. Non si hanno stime di danni, però lo scalo è praticamente fermo da otto mesi, secondo quanto ha dichiarato l’amministratore delegato Gideon Golbert, proprio perché le navi non lo raggiungono per timore di essere prese di mira dagli yemeniti. È il più piccolo dei porti israeliani, dopo Ashdod e Haifa, e tratta soprattutto rinfuse, autoveicoli e container. Già a marzo 2024 il porto licenziò quasi metà del personale.