Si è svolta la mattina del 17 ottobre 2023 la manifestazione promossa dall’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio davanti all’ingresso del porto di Gioia Tauro, per chiedere modifiche alla normativa comunitaria Ets sulle emissioni inquinati delle navi. Tale norma penalizzerà i porti del mediterraneo perché impone un’imposta alle navi che li toccano connessa alle loro emissioni, aumentandone i costi rispetto agli scali extracomunitari. Alla manifestazione hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni, degli enti locali, delle imprese e dei lavoratori.
L’Autorità portuale precisa che tra i presenti c’erano “il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, numerosi esponenti delle istituzioni regionali, parlamentari ed europarlamentari calabresi, oltre cinquanta sindaci, tutte le sigle sindacali, le imprese portuali, tra le quali l’azienda Tonno Callipo, con 52 dipendenti accompagnate dal presidente Pippo Callipo”. Il porto di Gioia Tauro impiega oltre quattromila persone, compreso l’indotto, e produce quasi la metà del Pil privato della Calabria.
Il presidente dell’Autorità portuale, Andrea Agostinelli, spiega che “la Direttiva 2023/959 Emission Trading Scheme, cui deve essere riconosciuto il merito di perseguire interessi nobili quali la tutela dell’ambiente, tuttavia preoccupa, e non poco, l’assetto della logistica europea con il rischio di un effetto distorsivo nel settore strategico dei trasporti marittimi. Le stesse Istituzioni europee sono consapevoli del rischio di delocalizzazione degli hub di transhipment europei, tanto da aver previsto una norma specifica antievasione che, sebbene comprovi la fondatezza del rischio, non risolve assolutamente il problema, poiché mantiene un favor ai porti nord-africani in tema di rimborso delle emissioni prodotte”.