Tra i costi causati dal cambiamento climatico bisogna ora aggiungere anche il sovrapprezzo per avere la precedenza nell’attraversamento del Canale di Panama, che l’8 novembre ha sfiorato i quattro milioni di dollari. Lo afferma l’agenzia Bloomberg, secondo cui il Gruppo giapponese Eneos, che commercia prodotto petroliferi, ha vinto un’asta per la traversata di una gasiera per gas naturale liquefatto al prezzo di 3,975 milioni di dollari. Grazie a questa somma, la nave potrà viaggiare nel canale in direzione nord il 15 novembre, invece di attendere che si liberi uno slot. Ai quattro milioni, la società giapponese deve sommare la consueta tariffa di attraversamento, che per questa categoria di nave costa qualche centinaio di migliaio di dollari, avvicinandosi così alla soglia dei quattro milioni e mezzo.
Questa è la maggiore cifra raggiunta durante un’asta per anticipare l’attraversamento del Canale di Panama, che viene gestita dalla stessa Autorità. A ottobre si sono svolte 140 gare per altrettanti slot, con cifre che hanno superato il milione di dollari, raggiungendo il precedente record di 2,85 milioni di dollari. Nelle sorse settimane, l’Autorità ha annunciato un’ulteriore restrizione della dimensione delle navi e del loro numero di passaggi nel canale, a causa della siccità che ha abbassato il livello del lago interno Gatun usato alimentare le chiuse, ma che serve anche per fornire acqua dolce alla popolazione. Se le condizioni meteorologiche non cambieranno, a febbraio 2024 potrà transitare solo la metà della capacità giornaliera del canale.
La restrizione colpisce i viaggi che non si possono programmare e che riguardano soprattutto i prodotti petroliferi. Questi infatti sono soggetti all’evoluzione della domanda e dei prezzi e quindi i venditori si trovano spesso a cambiare le rotte delle navi mentre sono in navigazione. Portarle in un porto piuttosto che in un altro può aumentare il profitto di milioni di dollari e si comprende quindi perché sono disposti a pagarne fino a quattro per non tenere una nave ferma all’imbocco di un canale. Viceversa, sono meno soggette alle lunghe attese le portacontainer, che in prevalenza hanno percorrenze programmate.