Il porto di Abidjan, in Costa d’Avorio, aumenterà di 1,2 milioni di teu la capacità nei container entro la fine del 2021, quando diventerà operativo il secondo terminal del consorzio formato dalla francese Bolloré e dalla danese Apm Terminals (Gruppo Maersk). Il consorzio ha firmato alla fine di agosto 2020 i contratti con la società di costruzione cinese China Harbour Engineering Company per la realizzazione dell’opera, per cui investe 400 milioni di euro. La avrà in gestione per vent’anni, dopo i quali la consegnerà alla Port Autonome d'Abidjan.
Il primo terminal di Abidjan, battezzato Côte d’Ivoire Terminal, è entrato in esercizio nel 2013 e già due anni dopo venne esteso fino a raggiungere una capacità di un milione e mezzo di teu. Il secondo terminal avrà una banchina di 1100 metri con fondale di 18 metri, a fronte degli undici metri e mezzo dell’attuale impianto. Sarà equipaggiato con due binari da trecento metri e alimentazione elettrica per 1100 container. La movimentazione dei contenitori sarà svolta da sei gru ship-to-shore post-panamax, tredici e-Rtog elettrici e 36 Tugmaster.
L'espansione del terminal container è spinta da un rilevante aumento delle importazioni ed esportazioni non solo della Costa d’Avorio (che mostra una crescita del Pil del 6,7% annuo), ma anche di Paesi limitrofi - come Burkina Faso, Mali e Niger - che oggi scontano una carenza di terminal container sulla costa occidentale dell’Africa. Il nuovo scalo potrà accogliere portacontainer più grandi, fino a 14mila teu, inserite in torre intercontinentali.