Dopo una complessa trattativa durata un anno tra sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil e le associazioni datoriali, il pomeriggio del 18 novembre 2024 le parti hanno firmato un verbale di accordo per il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori portuali, che varrà dal 2024 al 2026. Questo documento segue l’ipotesi di accordo firmata l’8 ottobre. Il testo comprende sia aumenti delle retribuzioni, sia innovazioni sulla parte normativa.
Per quanto riguarda la parte economica, l’accordo prevede un aumento di 150 euro lordi mensili sul minimo conglobato per il IV livello, con aumenti proporzionali per gli altri livelli. Gli aumenti saranno erogati in trerate sino alla fine del 2026 e saranno accompagnati da un incremento dell'Elemento Distinto della Retribuzione di 50 euro lordi, che sarà corrisposto per tredici mensilità mensilità. In dettaglio, ecco gli aumenti per ogni livello e la loro rateazione, che in tutti i casi avviene in tre fasi: novembre 2024, dicembre 2025 e dicembre 2026.
- Livello VII - Aumento totale di 141 euro, suddiviso in 37, 47 e 57 euro.
- Livello VI - Aumento totale di 144 euro, suddiviso in 38, 48 e 58 euro.
- Livello V - Aumento totale di 147 euro, suddiviso in 39, 49 e 59 euro.
- Livello IV – Aumento totale di 150 euro, suddiviso in 40, 50 e 60 euro.
- Livello III – Aumento totale di 153 euro, suddiviso in 41, 51 e 61 euro
- Livello II – Aumento totale di 156 euro, suddiviso in 42, 52 e 62 euro
- Livello I – Aumento totale di 159 euro, suddiviso in 43, 53 e 63 euro
- Quadro – Aumento totale di 162 euro, suddiviso in 44, 54 e 64 euro
- Quadro B Adsp – Aumento totale di 166 euro, suddiviso in 45, 55 e 66 euro
- Quadro A Adsp – Aumento totale di 169 euro, suddiviso in 46, 56 e 67 euro.
L’accordo prevede inoltre un contributo annuale di 120 euro da destinare alla previdenza sanitaria integrativa e al contributo all'Ente Bilaterale Nazionale Porti. Ai lavoratori sarà riconosciuto anche un importo una tantum di 350 euro per il periodo gennaio-ottobre 2024, suddiviso in tre rate, e un importo figurativo di 250 euro per misure di welfare aziendale, come flexible e fringe benefit. Infine, il testo introduce un anticipo per il futuro rinnovo (Afr), qualora non venisse siglato entro luglio 2027, che garantirà una tutela economica ai lavoratori, con importi calcolati sulla base della variazione dell'indice Ipca.
Per quanto riguarda la parte normativa, l'accordo prevede – tra l’altro - una modifica al regime delle sanzioni disciplinari, che avranno una durata di due anni per le violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro, invece di uno. Inoltre, le parti si sono impegnate a controllare gli eventi morbosi brevi (da uno a cinque giorni), per valutare misure attive in grado di ridurre l'assenteismo. Per quanto riguarda l'orario di lavoro, l'accordo prevede un incremento di due notti per favorire il passaggio dalle attuali 38 ore settimanali a 36 ore. È stato anche stabilito un aumento delle ore di formazione obbligatoria per la sicurezza sul lavoro e l'assegnazione di una giornata di ferie aggiuntiva a partire dal 2025. L'apprendistato è stato esteso a tutti i profili disciplinati dal Ccnl e sarà regolamentato con un protocollo separato entro sessanta giorni.
Nel corso delle trattative, Assiterminal e Alis hanno collaborato per sfruttare al meglio il loro protocollo di intesa, già definito con Assologistica. Giuliana Brucato, membro del Consiglio direttivo di Alis e di Assiterminal, ha affiancato Luigi Robba, Luca Trevisan e il direttore Ferrari durante le negoziazioni. Il presidente dell’associazione dei terminalisti, Tomaso Cognolato ha commentato che “un anno di trattative, di confronto a volte anche molto acceso, alcuni scioperi ma anche momenti di tensione interna alle delegazioni hanno finalmente portato a questo momento che ristabilisce la centralità del nostro contratto in un contesto che ha sempre più bisogno di stabilità e di regole uguali per tutti".
Dopo la firma dell’accordo, il direttore di Assiterminal, Alessandro Ferrari ha ribadito che "la presenza di elementi di novità, in tema welfare e apprendistato, che aprono a strumenti di modernità anche il nostro settore. Oltre a un equilibrio economico per i lavoratori che conferma il nostro contratto tra i più favorevoli, preservando comunque un equilibrio sui costi aziendali, tenuto conto del contesto commerciale in stasi da anni".